BIANCASTELLA
Cronaca

Plautilla Nelli La prima pittrice dell’era moderna

Biancastella

Antonino

Suor Plautilla Nelli non è stata solo la prima pittrice fiorentina dell’età moderna ma anche la prima a fare dell’arte una vera professione. Polissena Margherita Nelli, questo il suo nome al secolo, nasce a Firenze nel 1524 e, dopo la morte della madre, ad appena 14 anni, prende i voti ed entra nel Convento domenicano di Santa Caterina da Siena, dove vigevano le "disposizioni" di Girolamo Savonarola che raccomandavano agli adepti di esercitare varie attività artistiche per non cadere nei "guasti della pigrizia". Seguendo così le sue inclinazioni Plautilla si esercita nella pittura, copia opere famose e studia i disegni di Fra Bartolomeo del vicino convento di San Marco. È il Vasari a parlare per primo della monaca pittrice in modo molto positivo, annotando, però, che era autodidatta e che i suoi modelli erano le sue consorelle. Voleva giustificare, forse, la presenza di molte figure femminili o di certi lineamenti "femminei" presenti anche nelle figure maschili dei suoi quadri. Intanto Plautilla conduceva una vera e propria bottega d’arte che, con la collaborazione di alcune suore, produceva molti lavori commissionati dalle famiglie nobili e dalle chiese, ma la novità è che con i proventi delle vendite Suor Plautilla, diventata nel frattempo anche Priora, finanziava il convento. Fu un lavoro collettivo, in cui, comunque si può riconoscere la mano della maestra, che permise a Plautilla di realizzare la più grande tela mai dipinta da una donna, con un soggetto, l’Ultima Cena, ritenuto molto impegnativo e riservato alla maturità degli artisti. Questa opera, non solo è splendida, soprattutto ora che è stata sottoposta a un attento restauro, ma è anche firmata: "Plautilla, orate pro pictora", forse a testimoniare la difficoltà dell’opera e il desiderio di essere riconosciuta e ricordata come artista-pictora. Una fondazione di donne, la AWA, dal 2006 l’ha "riscoperta" e ha permesso di rintracciare molte sue opere fino ad allora non attribuitele. La Galleria degli Uffizi le ha dedicato una mostra nel 2017.