Pitti Uomo, parata di vip. Ecco Patrick Dempsey, Bobo Vieri, Fabrizio Corona

Dempsey è arrivato in veste di imprenditore della moda per presentare a Pitti Uomo la collezione di mensfashion di Ka/Noa

Patrick Dempsey a Firenze a Pitti Uomo  (foto Marco Mori/New Press Photo)

Patrick Dempsey a Firenze a Pitti Uomo (foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 9 gennaio 2019 -  L'attore statunitense Patrick Dempsey, il 'Dottor Stranamore' del celebre medical drama 'Grey's anatomy', è arrivato in veste di imprenditore della moda questa mattina  a Firenze per presentare a Pitti Uomo la collezione di mensfashion di Ka/Noa, start up italo-svizzera di abbigliamento maschile della quale è socio. Un brand i cui valori sono la consapevolezza e la responsabilità.

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Per Dempsey l'etica e la moda sono una sinergia. "Penso che sia essenziale, più che mai adesso, essere responsabili nella manifattura - ha detto Dempsey in un'intervista all'agenzia Agi a margine dell'evento - e trasformarla in ciò che il brand vuole rappresentare. Meglio avere poco, ma perseguire la qualità per permettere al prodotto di durare nel tempo. Questi sono i nostri obiettivi".

Dempsey ha poi sottolineato l'importanza del Made in Italy del brand, che guarda alla contemporaneità senza dimenticare il passato. "E' stato bello lavorare sia a livello creativo che su quello della tradizione - ha spiegato Dempsey - perché così la storia artigiana può essere tramandata. E' un valore, una sensazione che non vedi ma che puoi percepire".

L'attore ha poi risposto sul tema dell'occupazione nel nostro Paese, dimostrando un'attenta conoscenza del problema. "Ho lavorato in questo periodo a Roma, e ho potuto constatare quello che sta succedendo in questo Paese. Le persone vogliono e hanno bisogno davvero di lavorare e, soprattutto, vogliono che sia riconosciuto il valore del lavoro".

Ka/Noa è una start up nata nel 2016 che si basa sui valori della "semplicita', della qualità, del 100% Made in Italy - ha detto a margine dell'evento il fondatore Bruno Grande - della trasparenza e soprattutto del rispetto dell'italianita' e del lavoro che si può ancora fare in Italia". Il nome dell'azienda deriva dall'unione dei due nomi dei figli di Grande, conta dieci dipendenti in Svizzera e 30 in Italia. Grande ha raccontato l'incontro con Dempsey, avvenuto grazie ad un ordine online.

"Quando ho visto il nome 'Patrick Dempsey' sull'ordine - ha raccontato Grande - mi sono chiesto se spedirgli il tutto gratis, o con lo sconto; poi mi sono detto che Patrick aveva fatto l'ordine così ed era giusto rispettare questa scelta. Gliel'ho inviato come a qualsiasi altro cliente, con lo stesso packaging. Quando lo ha ricevuto, mi ha telefonato e mi ha detto: 'This is great!'. Oggi siamo grandi amici ed è socio a tutti gli effetti della mia attività".

Grande, che vive e lavora fra la Svizzera e l'Italia e si definisce "un emigrante", ha parlato della difficoltà di fare impresa nel nostro Paese. "Ho l'esempio della Svizzera, ed è tutta un'altra cosa, perché il sistema si basa sulla fiducia - ha spiegato - mentre in Italia non c'è fiducia, e questa è una cosa che mi disturba, perché è un peccato che non esista qui un sistema simile. Alle volte non meritiamo fiducia - ha aggiunto - ma in Italia la burocrazia e' tremenda ed è sicuramente un freno a qualunque attivita' imprenditoriale". Ma la passione e l'italianita' che contraddistinguono Ka/Noa, sono nella definizione che Bruno Grande da' della sua ultima collezione: "Vera". 

E stamani a Pitti sono arrivati anche Bobo Vieri e Fabrizio Corona.  

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