
Il vasto acquitrinio che si è creato con le piogge ai giardini di Quaracchi
Firenze, 3 maggio 2025 – Nessuno tocchi il ’laghetto’ di Quaracchi, figlio degli ultimi acquazzoni primaverili. Idrovore spente – con buona pace dei residenti che lamentano la presenza di quello che è ’attrattore’ naturale di zanzare – perché nello stagno ha fatto un nido il germano reale. Ma facciamo un passo indietro per capire questa curiosa vicenda.
Ai più anziani delle borgate lungo la Pistoiese tornerà alla mente lo stemma del soppresso Comune di Brozzi: una distesa palustre dominata dal Monte Morello con anatre a sovrastarla. Quello del gonfalone era il padule dell’Osmannoro, un tempo terra insalubre e rifugio di briganti, poi bonificato nei secoli. Oggi siamo a Quaracchi dove l’impaludamento si credeva questione risolta dai tempi ancor più antichi della realizzazione del Fosso Macinante e della Gora. E invece, da oltre un decennio c’è appunto questo nuovo acquitrino che ciclicamente rispunta: l’area giochi e picnic dei giardini Don Milani si trasforma in... laghetto. Gli unici beneficiari finora? Gli anatroccoli.
Già nel 2014 emerse il problema, tanto che con beffarda resilienza di questi rioni alcuni quaracchiani avevano portato un canotto. E fu spiegato dall’allora assessora all’ambiente Caterina Biti che quell’area verde era una vasca di compensazione per non appesantire il reticolo idraulico in caso di piogge intense, ma fu promesso che gli arredi sarebbero stati spostati in altre parti del parco non soggette ad allagamenti. E invece, undici anni dopo, giochi, gazebo e panchine sono ancora lì. E i ragazzi del rione hanno riportato pure una barchetta. A denunciarlo il consigliere comunale Matteo Chelli (FdI), che segue la questione fin da quando era consigliere di Quartiere 5: “Oltre all’impossibilità di usufruire dell’area ludica e al rovinarsi degli arredi, ci sono abitazioni con finestre che danno sull’acqua stagnante che favorisce la proliferazione di insetti e malattie”. Dello spostamento a oggi non c’è più intenzione, ma ci sarebbe quella di far tornare in tempi rapidissimi usufruibile il parco; però a bloccare tutto ci si è messo il germano.
A spiegare l’impasse burocratico è il presidente di Quartiere 5 Filippo Ferraro: “Questi giardini sono vasche di laminazione adibite ad area a verde pubblico. Nessun rischio quando si allagano, ovvero quando i parchi sono chiusi per allerta. Tuttavia dopo l’ultimo evento di due mesi fa ci siamo resi conto che lo scarico è otturato. Eravamo già pronti a intervenire con la Direzione ambiente e protezione civile, ma le Guardie zoofile hanno fatto una segnalazione: non si può procedere perché ci ha fatto il nido il germano reale. E sarebbe reato disattenderla. Ora però la zona si sta riempiendo di zanzare e rischia di rovinarsi il giardino”.