I pendolari del Valdarno che hanno utilizzato il treno a luglio hanno diritto a un rimborso sull’abbonamento. L’indice di affidabilità dell’intero mese sulla linea che da Firenze va ad Arezzo e viceversa, non ha superato la quota limite del 98%: si è fermato al 97,34%. Viene calcolato con una specifica formula che, per ciascuna linea ferroviaria, valuta le soppressioni effettuate e i tempi di ritardo in relazione al servizio programmato, cioè a quanto scritto sull’orario ufficiale. Ai fini del calcolo, il ritardo dei treni è registrato solitamente a destinazione, mentre sugli interregionali si misura in alcune stazioni intermedie di riferimento. E per il mese di luglio, non ha raggiunto la quota giudicata "normale" e accettabile. Il bonus va dal 20% del valore dell’abbonamento in giù, in base alla periodicità e alla tipologia.
Le domande di rimborso vanno presentate in biglietteria. I pendolari del Valdarno se lo aspettavano: la prima quindicina del mese è stata particolarmente difficile, con numerosi ritardi, cancellazioni, problemi di varia natura, da guasti a persone sui binari che hanno creato di conseguenza disagi su disagi, tutti sulle spalle di chi usa il treno per andare a lavoro. E il relativo stress, per la paura costante di arrivare tardi, di non timbrare il cartellino per tempo, di venire rimproverati dal capo o addirittura rischiare il licenziamento per troppi arrivi oltre l’orario utile. Ma in realtà se lo aspettavano anche in altri mesi, visti i ritardi subiti spesso nelle ore di punta. Per luglio l’indice di affidabilità è risultato il più basso della Toscana, confermando i malumori e le critiche degli utenti. Ma anche sul ’tasso dei ritardi’, c’è stato un ritardo: l’indice di affidabilità deve essere pubblicato entro il 25 del mese successivo a quello di verifica, affisso nelle biglietterie delle stazioni o sul sito di Trenitalia. Invece è arrivato tre giorni fa, a 15 giorni di distanza dal termine previsto. L’ennesimo ritardo.