Paura da virus, i nidi si svuotano

Trecentosettanta richieste in meno. E ora le famiglie chiedono sconti

Asili nido (foto di repertorio)

Asili nido (foto di repertorio)

Trecentosettanta domande in meno. Drastico calo di richieste, quest’anno, per i nidi comunali. Sarà la paura di mandare il proprio piccino fuori casa, al tempo della pandemia, o, più probabile, la necessità di risparmiare. Il dato fa certamente pensare. Il calo dell’occupazione ha lasciato a casa tante donne che, dunque, baderanno personalmente ai propri figli? La notizia è arrivata dall’assessore Sara Funaro durante il ‘forum scuola’ organizzato da La Nazione. Intorno al tavolo, oltre all’assessore, la dirigente scolastica dell’Iiss Peano, Maria Centonze, il presidente Fism Toscana Leonardo Alessi e Massimiliano Leoni, responsabile Toscana e Umbria per Vivenda Spa.

"Un’altra preziosa occasione per aprire il giornale ai reali interpreti della città", ha detto il caporedattore Diego Casali, che ha moderato il dibattito. "Pensare che stavolta avevamo anche previsto dei punteggi aggiuntivi per chi ha perso il lavoro", ha aggiunto Funaro. Sul versante delle scuole paritarie, come ha fatto sapere Alessi, "abbiamo registrato un aumento del 10-15% di richieste di ulteriori sconti sulle tariffe". Insomma, la crisi morde e la scuola ne è lo specchio. Intanto, il conto alla rovescia è iniziato. Da lunedì, prima campanella per tutti, o quasi. Sì, perchè le scuole hanno perlopiù optato per gli scaglionamenti, in modo da "far abituare pian piano i ragazzi alle novità in termini di ingressi, di uscite e di percorsi da seguire", ha detto Centonze.

I primi giorni i ragazzi staranno in classe dalle due alle quattro ore. Un tempo corto previsto dagli istituti in attesa che si concludano le assegnazioni del personale. Ci sono comprensivi che per ben due settimane faranno uscire i bambini prima di pranzo. "Noi siamo pronti dal 14 col servizio mensa - ha ribadito Funaro -. Siccome gli insegnanti stanno arrivando, come ci dice l’Ufficio scolastico, riteniamo che alla fine le scuole riescano a partire col tempo pieno prima del previsto". Per quanto riguarda i lavori edilizi, lo sforzo è stato enorme. Nel mese di agosto sono stati allestiti 38 cantieri su 82 istituti. 150 le pareti buttate giù per creare spazio. 150 gli operai, tutti di ditte toscane, al lavoro. Adesso è il momento delle pulizie finali e della sistemazione dei banchi. Per gli ingressi, ogni scuola ha deciso in base alla conformazione delle proprie sedi. Ecco che al Peano gli ingressi ai due edifici sono saliti da due a sette. "Questo grazie all’utilizzo delle porte di emergenza", fa sapere la preside.

È invece già partita la scuola paritaria, dai nidi alle secondarie di primo grado. "I centri estivi hanno rappresentato un bel banco di prova - ha detto Alessi -. Siamo felici di essere ripartiti perchè c’è tanto bisogno di scuola. A mio avviso, l’emergenza educativa è più grave di quella sanitaria". 7mila i ragazzi che frequentano 25 paritarie del nostro comune. Come è andato l’avvio? "Bene. C’è qualche genitore particolarmente ansioso, che vorrebbe sapere tutto in ogni minimo dettaglio. Purtroppo il rischio zero non c’è". Per le mascherine, "un po’ di fatica alla primaria ma ce la stiamo facendo", aggiunge Alessi. E la mensa? Scongiurato il rischio monoporzioni a Firenze, le ditte stanno organizzando più turni di consegna dei pasti, visto che anche nei refettori i bimbi andranno a scaglioni. "I costi aumenteranno del 20%, ma ovviamente la qualità resterà invariata. Le società di ristorazione si sono perfettamente adeguate alle misure anti contagio e sono pronte ad offrire i pasti anche nelle aule, là dove fosse necessario", le parole di Leoni.

 

 

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