Firenze, 16 ottobre 2015 - Intanto chiamiamoli col nome più appropriato: sono «inviti», gratuiti, e non proprio «biglietti». Sono necessari per poter partecipare alla liturgia di martedì 10 novembre con Papa Francesco, allo stadio comunale, e al Ridolfi dove sarà allestito un maxischermo. Non è uno spettacolo, ma la speranza suscitata da Bergoglio è così grande che tanti, anche non credenti, vorrebbero essere presenti. Essendo un evento ecclesiale gli inviti vengono distribuiti attraverso le parrocchie, ciascuna delle quali, sulla base della densità di popolazione e l’ampiezza del territorio, ha ricevuto fino a un massimo di duecento inviti. Il problema si pone proprio qui. Come fare quando non è possibile dire sì a tutti? In presenza di un popolo di persone conosciute, che frequentano la parrocchia, è capitato in qualche realtà che gli inviti fossero inferiori rispetto alla richiesta e allora, per non creare disparità nella stessa comunità tra volti conosciuti, i nomi dei richiedenti sono stati estratti a sorte. Ma si sono seguiti anche altri criteri.
A San Gervasio, don Alessandro Berlincioni aveva una disponibilità di 148 biglietti. Ha fatto mettere un cartello in un giorno stabilito perchè i parrocchiani potessero iscriversi e in tre ore le richieste hanno coperto il numero. Don Alessandro si era raccomandato di essere attenti al fatto che stare cinque ore all’aperto richiede una certa pazienza fisica e di tenerne conto prima di segnarsi nella lista. A Peretola don Paolo Pescini poteva contare su 109 inviti ed è riuscito a dire di sì a tutti. «Devo dire che la maggior parte sono adulti – spiega don Paolo – e ho avuto richieste anche da persone che non frequentano la parrocchia. Alcuni anziani si sono raccomandati dicendo che è l’unica occasione che hanno per poter incontrare il Papa. Il fatto è che incontrare Papa Francesco è incontrare la speranza».
A San Bartolomeo in Tuto don Marco Calamandrei ha convocato l’assemblea parrocchiale nel giorno della festa dell’apostolo, la prima domenica di ottobre, quando riprende l’attività della comunità. La larga parte si è «iscritta» per la messa col Papa in questa occasione. Gli inviti avanzati vengono ridistribuiti tra le parrocchie dopo averne segnalato la disponibilità alla curia. «Nella lista – dice don Marco - ho inserito una coppia di persone che non sono della parrocchia, ma che vogliono essere presenti». Don Giuliano Landini, parroco a Vicchio e vicario per la zona del Mugello Est, parla di «ampia domanda a cui abbiamo potuto rispondere: avevamo la disponibilità di 500 inviti e 600 richieste, che sono state vagliate con attenzione. Il 95 per cento sono persone che conosciamo bene, altri magari non praticanti ma non sconosciuti».
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