Palazzo Vecchio si schiera con i Ristoratori Toscana: "Porteremo la vostra voce a Roma"

Il 28 e il 29 la manifestazione degli imprenditori pronti a consegnare le chiavi delle proprie attività: "Non fateci morire"

Una delegazione dei Ristoratori Toscana

Una delegazione dei Ristoratori Toscana

Firenze, 22 aprile 2020 - Sospensione delle tasse comunali, azzeramento della Cosap per il periodo di chiusura e una promessa: portare a Roma il grido di dolore dei ristoratori fiorentini. Faccia a faccia (virutale) tra il gruppo dei Ristoratori Toscana e l’assessore al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi. Gli imprenditori, 2mila a Firenze e oltre 60mila in Italia, che ieri hanno annunciato la manifestazione che si terrà nei giorni 28 e 29 aprile, ‘Risorgiamo Italia’, hanno condiviso con l’assessore Gianassi il proprio piano di rilancio.

“Abbiamo percepito tanta sofferenza e preoccupazione, li capiamo – spiega l’assessore Gianassi -. Non posso e non voglio fare promesse irrealistiche. Ma posso promettere che siamo al loro fianco e che non mancherà il nostro massimo impegno. Anche perché condividiamo tante delle loro richieste, che ci impegniamo a portare al Governo”. Infatti, anche l’assessore Gianassi il 29 aprile sarà in Palazzo Vecchio, rispettando tutte le disposizioni, ad aspettarli e prendere la chiave dell’attività che ognuno di loro consegnerà: “Consegnamo la chiave del ristorante a voi istituzioni. In questa situazione di abbandono non siamo in grado di mantenere i dipendenti. A voi la responsabilità” si legge sul portachiavi di ogni imprenditore.

Firenze, infatti, tornerà ad illuminarsi, per una sera, di nuovo e simbolicamente per l’ultima volta. Per 10 minuti sembrerà quasi che il coronaviurs non abbia chuso a chiave le attività. Il 28 aprile, alle 21, i Ristoratori Toscana accenderanno le insegne del proprio spazio, come simbolo di rinascita. Ma il giorno dopo andranno a consegnare al sindaco la chiave del proprio ristorante: Si chiama Risorgiamo Italia, la manifestazione organizzata per chiedere maggiore attenzione dal gruppo Ristoratori Toscana, oltre 5mila tra Firenze, Pistoia, Empoli, Prato, Lucca, slegati da associazioni e schieramenti politici.

Una protesta che parte da Firenze, dove gli imprenditori che hanno aderito sono quasi 2mila, ma che sta coinvolgendo tutta Italia: al nucleo fiorentino si sono uniti oltre 60mila ristoratori di tutta Italia. “Vogliamo fare arrivare la nostra voce ai piani alti, fino a Roma per questo abbiamo chiesto all’assessore e al sindaco di aiutarci” spiega il portavoce Pasquale Naccari. Una richiesta di aiuto accolta da Gianassi: “Serve un grande piano per la liquidità delle imprese perché possano resistere in questi mesi difficili. In particolare serve che la cassa integrazione in favore dei lavoratori operi velocemente e per tutto il periodo che servirà – riprende Gianassi -. Serve una riduzione del carico fiscale perché non possono pagare quanto pagavano prima. Noi abbiamo sospeso tutte le tasse comunali e azzerato il cosap per il periodo delle chiusure ma serve ora un impegno nazionale per un nuovo e deciso intervento. Serve una riduzione dei costi degli affitti. Per questo noi incontreremo i rappresentanti delle proprietà per chiedere la loro disponibilità”. Soddisfatto dell’incontro il gruppo di 2mila imprenditori. “Ci stiamo unendo ai rappresentanti di altri settori – conclude Naccari -. Vogliamo unirci a tutti quelli che vogliono risorgere”.  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro