Firenze, Palazzo Vecchio affittato al magnate russo per un party: i lettori divisi / FOTO

Fa discutere la festa di Viatcheslav Moshe Kantor, filantropo, che ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco Nardella

La foto postata dal consigliere comunale Tommaso Grassi

La foto postata dal consigliere comunale Tommaso Grassi

Firenze, 6 ottobre 2018 - L'attività di filantropo di Viatcheslav Moshe Kantor è da sempre molto meritoria. Magnate russo, è presidente del “Consiglio politico” del World Jewish Congress-WJC, il Congresso ebraico mondiale. Ha tra l'altro ricevuto, venerdì 5 ottobre, le chiavi della città di Firenze dal sindaco Nardella. Ma in questo inizio ottobre fa discutere i fiorentini l'affitto, da parte dell'uomo, del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio per una festa. Affitto fissato in circa 134mila euro per una cena di gala privata e un concerto di musica classica.

Il party, a cui parteciperanno molti esponenti della società civile russa e non solo, è privato ed è in occasione del 65esimo compleanno del magnate. A esibirsi sarà l'orchestra filarmonica di Mosca. Palazzo Vecchio e il Salone dei Cinquecento concessi in affitto fanno discutere e non poco i lettori de La Nazione su Facebook.

Che hanno commentato la notizia in maniera opposta. Molti affermano che l'arrivo di personaggi di tale portata in città non può essere che un bene per la pubblicità che fanno al capoluogo toscano e per gli investimenti economici che ricadono positivamente sul territorio. Altri affermano che le bellezze architettoniche fiorentine vengono spesso "svendute" per questi eventi. "Non ci trovo nulla di male, sono soldi che entrano nelle casse di Palazzo Vecchio", dice Tiziano

"Mercificazione orripilante di un bene che non appartiene a chi lo gestisce, ma alla storia dell'uomo", è invece il commento di un'altra lettrice, Sandra. 

E Francesca replica: "Servono soldi per mantenere la città, ne servono tanti...ed iniziative come questa vanno alla fine a beneficio di tutti i cittadini in termini di tasse meno onerose"

La polemica tocca anche la politica locale, con il consigliere comunale Tommaso Grassi che ha tuonato contro la concessione del Salone dei Cinquecento e contro le installazioni piuttosto impattanti (videowall, colonne per separare gli ambienti) che caratterizzano la festa. 

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