REDAZIONE FIRENZE

Occupazione e incendi Sigilli a Castello Il giudice ordina il sequestro dell’area

La magistratura rompe gli indugi. Scattano le indagini sui rifiuti. La famiglia Becagli, titolare di Antilotex: "Confidiamo nel Comune". Per il futuro spunta l’ipotesi di un centro stoccaggio.

La magistratura stavolta agisce con tempestività e ordina il sequestro preventivo dell’area di Castello tra via Fanfani e via XI Agosto, colpita da tre incendi presumibilmente dolosi in una settimana, da metà mese in poi. L’area nei giorni successivi ai roghi era stata al centro di un vivace scambio di opinioni, atti, accuse, tra Comune e la proprietà Becagli.

Il provvedimento è stato richiesto dal pm Alessandra Falcone e firmato dal giudice Agnese Di Girolamo a neanche sette giorni dal deposito in procura (21 luglio) da parte dei legali dell’Antilotex srl, di proprietà della famiglia Becagli, di un nuovo esposto a integrazione e una denuncia presentata nel 2021.

La proprietà formalmente è stata riconsegnata ai Becagli. Ieri mattina infatti fino alle 19 è avvenuta la cinturazione dei capannoni e dell’intera area (30mila metri quadrati) con apposizione dei sigilli la cui eventuale violazione costituirà reato. Sul posto la polizia provinciale. E la polizia di Stato con personale, volanti e reparto celere, coordinato dal dirigente Fabio Pocek. Prima del via all’operazione infatti la polizia ha dovuto accertarsi in modo scrupoloso che nessun occupante ‘impegnasse’ l’area con la propria presenza. Ci sono volute due ore abbondanti soltanto per questo non trascurabile aspetto. Anzi. E poi così garantire piena esecuzione e piena riuscita di quanto disposto da pm e giudice. Presenti anche l’amministratore e il legale rappresentante della proprietà Lorenzo Becagli oltre al legale di fiducia, avvocato Francesco Ceccherini. "E già domani (oggi, ndr) l’impresa edile scelta da Antilotex srl – spiega il legale – sarà sul posto per cominciare a blindare ancora meglio ogni e varco e così preservare l’area da tentativi di occupazione".

Nelle denunce in procura la proprietà ha lamentato diverse ipotesi di reato ai suoi danni: dalla precedente violazione di sigilli dopo un sequestro con sgombero di alcuni anni fa, all’invasione di terreni ed edifici senza autorizzazione, dal danneggiamento, distruzione, deterioramento, in tutto o in parte, comunque tale da rendere inservibili cose mobili o immobili, fino al deturpamento e imbrattamento della proprietà. Poi la questione non certo secondaria del traffico di rifiuti.

Poi c’è la questione Tar. Confermata la ventilata impugnazione davanti al tribunale amministrativo, da parte della proprietà, dell’ordinanza firmata dal sindaco che dà 15 giorni all’azienda per eseguire molti lavori in funzione della sicurezza pubblica. "L’atto sarà impugnato. Ma noi siamo convinti che il Comune farà la propria parte per la riqualificazione dell’area. A cominciare dalla viabilità: dall’autostrada i mezzi pesanti non possono arrivare diretti in viale XI Agosto. Se interverranno in nostro aiuto una valutazione tecnica e una concessione, se sarà trovato l’accesso, l’area sarà resa funzionale alla sua vocazione logistica: l’attività di stoccaggio".

giovanni spano