Nuovi confratelli alla Misericordia "Altari in strada, c’è la pandemia"

In occasione della cerimonia per il Patrono: il vescovo porta ad esempio la peste del 1576 e i provvedimenti di San Carlo

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"San Carlo, esempio di generosità e intelligenza anche per questo tempo di pandemia". A richiamare la figura del cardinale della peste di Milano del 1576, è il vescovo Mario Meini che, nel tradizionale messaggio pubblicato sul bollettino annuale della Misericordia di Fiesole, ha reso omaggio al santo patrono che la Confraternita ha festeggiato domenica. "C’è il rischio – scrive Meini – che la giusta precauzione al contagio e il necessario rispetto per le norme lasci il posto a un istintivo senso di paura e di ansia che distrugge la nostra identità di persone aperte e capaci di uno stile di vita basato sul dono di sé, l’altruismo, il volontariato".

Questo però non accade quando la "generosità è vissuta con saggezza", come nel caso di San Carlo. Borromeo fu molto rigoroso. I suoi provvedimenti ricordano quelli d’oggi: emanò indicazioni al clero, ricorda Meini, quali la disinfezione delle mani con la fiamma di un cero o con l’aceto prima di distribuire la Comunione nonché il lavaggio delle monete. Per evitare assembramenti fece collocare altari in strada, così che la messa si potesse seguire dalle finestre di casa. "Soprattutto però – precisa Meini – fu generoso nell’organizzare il soccorso ai malati e nell’aiutare i poveri, affinché nessuno restasse senza le cure necessarie. L’impegno profuso da San Carlo durante la peste è quindi l’impegno a cui siamo tutti chiamati". La festa del patrono nonostante le restrizioni è stata molto sentita . Al termine della santa messa c’è stata la vestizione di 4 nuovi fratelli. Riconoscimenti sono stati assegnati ai fratelli e sorelle che si sono adoperati durante la prima emergenza covid-19.

D.G.

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