Nuova spaccata ai danni di un ristorante. I comitati: "Basta, vogliamo l’esercito"

Il 25 gennaio manifestazione unitaria sul Ponte Vecchio: "Chiediamo garanzie"

Nuova spaccata ai danni di un ristorante. I comitati: "Basta, vogliamo l’esercito"

Nuova spaccata ai danni di un ristorante. I comitati: "Basta, vogliamo l’esercito"

Nuovo furto con spaccata, ai danni di un ristorante di cucina giapponese a Brozzi. E’ successo intorno a mezzanotte. A dare l’allarme al 112 il proprietario del locale, dopo aver ricevuto l’alert del sistema di sorveglianza sul cellulare. I malviventi dopo aver infranto la vetrina con un martello frangivetro hanno portato via circa 300 euro dalla cassa. Il martello è stato rinvenuto nei pressi del ristorante. Il tema delle spaccate scotta ogni giorno di più: al grido di "Vogliamo sicurezza" la rete dei comitati fiorentini scenderà in strada il 25 gennaio. Alle 11 residenti e commercianti si ritroveranno sul Ponte Vecchio, "per chiedere risposte concrete". "Nell’ultimo periodo spaccate, atti vandalici e spaccio sono aumentati e di controlli ne vediamo sempre meno", sottolinea Simone Gianfaldoni, presidente del Comitato Cittadini attivi San Jacopino che, insieme ai rappresentanti di altre dieci associazioni, ha presentato un documento salva sicurezza. Innanzitutto i cittadini chiedono che il sindaco di Firenze Nardella e il prefetto Ferrandino chiedano al ministero degli Interni e della Difesa un contingente di militari, nell’ambito del progetto "Strade sicure" con qualifica di agenti di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria per presidiare le zone più critiche, la presenza dei poliziotti di quartiere con un pattugliamento a piedi e l’apertura di un Cpr. In attesa che le istituzioni garantiscano risposte efficaci, i cittadini si ritroveranno nel ponte simbolo della città per portare sotto i riflettori d’Italia la propria rabbia. "Sarà una mobilitazione pacifica e non protesteremo contro nessuno, ma chiederemo solo fatti", sottolinea Giovanni Matino, presidente dell’associazione Leopolda Viva.

"Bisogna creare un coordinamento federativo per portare avanti azioni più efficaci e ogni comitato deve essere una vedetta del proprio territorio" aggiunge Stefano Calleri (in foto) che insieme a Roberto Sbenaglia e Renato Scalia della Fondazione Caponnetto sta portando avanti uno studio sulla criminalità che si suddivide in tre classi: quella organizzata/mafiosa dedita soprattutto al riciclaggio, quella di strada sotto gli occhi di tutti con i fenomeni per esempio delle spaccate e dello spaccio e quella che trova il suo fulcro nelle gang. "Bisogna lavorare su un’intelligence da marciapiedi – riprende Calleri – è necessario creare una rete di contatti e girare la città in luoghi ed orari diversi per ’annusarla’ coinvolgendo le organizzazioni di categoria. Sull’argomento sarà dedicato un Cosp convocato in Prefettura il 18 gennaio.

Rossella Conte