"Non voglio essere il bancomat dei ladri Ora lascio la cassa vuota"

Sulla porta di ingresso della sua attività è affisso un cartello: "Carissimo, adesso non lasciamo più nemmeno gli spiccioli. Siamo stanchi di essere il tuo bancomat" si legge. La scritta, nero su bianco, accompagnata dall’immagine di un ladro che si fa strada con una torcia e scappa con il bottino nel sacco, è stata affissa da Marzio Maretti, titolare del Bar Il Gatto Bianco che ha inaugurato poco più di un anno fa in via Villa Demidoff ed è stato visitato tra novembre e dicembre per due volte dai ladri. Maretti allora ha deciso di lasciare un messaggio agli ospiti indesiderati: "Da allora è difficile dormire sonni tranquilli, la paura che possa ricapitare è tanta. Ma non lasciamo più nulla all’interno, nemmeno un centesimo" si sfoga il titolare. Che aggiunge: "Siamo demoralizzati. I rincari delle utenze, delle materie prime, i sacrifici per ripartire dopo la pandemia. Siamo qui dalla mattina alla sera per guadagnare pochi spiccioli e non ci meritiamo tutto questo. Abbiamo l’allarme, le telecamere che hanno ripreso il malvivente in faccia, lo stesso che si è intrufolato per ben due volte, ma non serve a nulla".

L’ultimo colpo è stato messo a segno il 30 dicembre per mano dello stesso uomo che si era già intrufolato il 13 novembre. Dalle immagini del video sorveglianza il modus operandi è chiaro: con un piede di porco il malvivente ha forzato la porta di ingresso e, ad allarme in funzione, è entrato dirigendosi direttamente alle casse. "Conosceva già lo spazio. Ha preso circa cento euro di monete ed è scappato. Questa volta gli ho lasciato la chiave in modo che non mi danneggiasse la cassa come l’altra volta", ha raccontato a caldo Maretti. "Il problema è la giustizia: è assurdo che il giorno dopo queste persone siano di nuovo fuori".

ross.c.

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