"Nessun quartiere è abbandonato Sempre attenti alla Grande Firenze"

Il sindaco Dario Nardella: "Se ho vinto per due volte le elezioni è proprio per questo motivo" "Proprio nell’area a nord della città abbiamo concentrato i maggiori interventi degli ultimi anni"

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di Paola Fichera

Di periferie abbandonate il sindaco Dario Nardella non vuol proprio sentir parlare. "Se ho vinto due volte le elezioni – mette subito in chiaro – è proprio perchè mi sono concentrato sulle periferie e ho guardato più alla grande Firenze che alla sola città storica. Non è un caso che i miei migliori risultati elettorali io li abbia ottenuti proprio nei quartieri 4 e 5".

Sindaco, cosa è stato fatto per queste aree urbane?

"Nel quartiere 5 stiamo concentrando i maggiori interventi, cito l’ex meccanotessile dove abbiamo già realizzato un parco e un parcheggio e ci porteremo la sede Isia e quella di Indire con una scuola nazionale per i docenti di tutta Italia. Abbiamo investito per destinare spazi al social housing. E poi a poche centinaia di metri c’è la Manifattura tabacchi. Fino a dieci anni era un’area abbandonata. Ma posso citare ancora la palazzina di via dell’Osteria, in zona Pistoiese, che è stata riqualificata e ora ci vivono 70 famiglie; e poi la ex Gover che è stata ripresa tutta e ripulita e ci faremo un grande parco. E sto parlando degli ultimi interventi nel Quartiere 5".

I giovani chiedono più spazi di aggregazione

"Abbiamo rimesso a posto i centri giovani di tutti quartieri e abbiamo anche il progetto degli educatori di strada: 200mila euro per quartiere per due anni. E’ un progetto da 2 milioni di euro. Non solo: grazie ai fondi del Ministero della cultura avremo un milione e 200mila euro per le attività culturali. Ma è fondamentale che i giovani si muovano nella legalità. Che valori diamo ai nostri ragazzi se passa il messaggio che solo fuori dalla legalità si possono realizzare le cose. E poi ci sono gli impianti sportivi, all’Isolotto abbiamo realizzato il Palavanni, per i giovani sono spazi importanti".

Quindi la città è già ripartita dalle periferie...

"E’ qui che si vince la vera sfida e Firenze ha la fortuna di non avere periferie degradate come Roma, o Napoli. La maggior parte delle attività sociali e culturali le facciamo proprio nei quartieri esterni. Penso alla trasformazione dell’ex caserma dei Lupi di Toscana al confine con Scandicci. E poi c’è la scommessa delle tramvie di ricucire le periferie con il centro. La linea 4 passerà della Piagge".

Ci sono quindi alternative ai centri sociali.

"Certo. E io scelgo il modello della Manifattura Tabacchi con tanti giovani di tutti i tipi. Poi è chiaro che si può sempre fare di più, ma a Firenze le alternative ci sono. Un altro esempio è quello accanto al villaggio rom di Rovezzano. Un vecchio edificio della Asl che era diventato una centrale di spaccio della droga, ora è ’Lumen’ un centro del Comune gestito dai giovani".

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