Iacopo Nathan
Cronaca

Neri, da Firenze all’Ohio: borsa di studio per diventare un videogiocatore professionista

Il ragazzo, fiorentino, classe 2005, sta rincorrendo il sogno di diventare un atleta e-sport grazie a una borsa di studio

Neri Branchetti

Firenze, 4 aprile 2023 – Il mondo degli e-sport, o sport elettronici, sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo. Competere a livelli agonistici nel mondo dei videogiochi è ormai considerato allo stesso livello di praticare uno sport, con tanto di accademie, allenamenti e progetti per la crescita degli atleti.

Gli Stati Uniti, da sempre precursori per tutto quello che riguarda l’hi-tech e maestri nello sport a livello giovanile hanno già unito le due cose, creando dei percorsi scolastici che uniscono la formazione e la competizione negli esport.

Neri Branchetti è un ragazzo fiorentino classe 2005, e sta trascorrendo l’ultimo anno di liceo (High School negli Usa) alla Spire Accademy di Geneva, In Ohio. Il suo sogno è di diventare un giocatore professionista e di unirsi alle più importanti organizzazioni esport del mondo. Nel frattempo, grazie ad una borsa di studio può coltivare la sua passione e continuare ad allenarsi. 

Partiamo dall’inizio, come si è appassionato ai videogiochi? 

"La passione arriva da mio fratello, più grande di me di 5 anni, che portò in casa il primo pc da gaming. Da quel momento ho iniziato ad innamorarmi dei giochi come FarCry 3 o Call Of Duty, che sono categorizzati come “Fps”. Sicuramente quello è il mio genere preferito, anche se non è l’unico in cui ho fatto tornei e competizioni”.

E dalla cameretta come si arriva a essere in cima alle classifiche mondiali?

"Inizialmente ho fatto dei tornei di League of Legends, un gioco molto diffuso nel mondo. Il gioco in cui però mi sono dedicato è Apex Legends. Appena ho avuto un computer performante ho iniziato a giocarci in maniera seria, avendo anche dei risultati positivi. A quel punto ho deciso di trovare un coach, che mi aiutasse a crescere sia tecnicamente che a livello mentale, con l’obiettivo di raggiungere risultati sempre migliori. Dopo una serie di ricerche ho trovato Psykho, coach di un team già molto importante. E possiamo dire che è grazie a questo incontro che la mia vita è cambiata”.

Racconti 

"Aveva il piano di creare una sorta di accademia per far crescere i giovani atleti. In questo progetto si è unita la Spire Accademy, l’High School che frequento al momento. Quando mi ha parlato di questa possibilità non ci credevo, mi sembrava un sogno. Ho fatto una selezione e mi hanno preso, quindi mi sono trasferito negli Usa, a Geneva”. 

Quanti anni resterà negli Usa?

"Al momento devo affrontare l’ultimo anno di liceo, che qui si chiama anno “Senior”. Ho la borsa di studio con l’alloggio nel campus, e per adesso resto qui. Per l’anno prossimo stiamo già pensando a cosa fare, ma potrei seguire il percorso post-graduate. Quasi tutti gli atleti, una volta finito il liceo, possono scegliere di passare un anno per migliorare e crescere ancora, sia a livello fisico che di prestazioni, prima di iscriversi al College. Ora vivo le cose una per volta, ma ho chiare le idee per il mio futuro. Adesso voglio solo crescere e migliorare, senza perdere di vista la scuola”. 

Nei film americani si vede spesso la vita del College, da atleta esport com’è la giornata tipo?

"Una giornata bella piena. Sveglia presto, colazione con i compagni e poi scuola fino a pranzo. Pranzo in mensa, altre lezione e poi si comincia. Come fascia oraria diciamo dalle 15 alle 23 abbiamo la possibilità di allenarci, naturalmente mettendoci d’accordo con coach e compagni. E si riparte”. 

Quali sono i suoi piani? “Voglio far diventare questa mia passione un lavoro, e farlo per la vita. Voglio diventare quello che comunemente si chiama ‘Pro Player’, ovvero un giocatore professionista per una grande organizzazione esport. In tanti si affacciano a questo mondo, ma in pochi riescono a fare questa cosa nel tempo, io non voglio che sia un fuoco di paglia. Creare un brand, fare il content creator nelle piattaforme di straming e contenuti video, oltre che gareggiare e competere”.

In questo momento, in una ipotetica classifica mondiale, in che posizione si trova?

"Su Apex c’è una classifica, che non è molto accurata perchè è spesso influenzata da fattori esterni, dove sono circa 200esimo nel mondo. Io e la mia squadra, che sono fatte da 3 persone, ci posizioniamo diciamo tra le top 50 al mondo, con l’obiettivo di rientrare tra le prime 30 per giocare la pro League, che è la competizione più importante nel nostro campo”.