Il negoziante di Firenze: "Ho alzato la saracinesca e ho pianto"

Parla Eugenio Turchetti, nel mondo delle calzature da oltre mezzo secolo

Eugenio Turchetti, commerciante alle prese con la crisi da Covid (New Press Photo)

Eugenio Turchetti, commerciante alle prese con la crisi da Covid (New Press Photo)

Firenze, 16 maggio 2020 - Appena ho ritirato su la saracinesca mi sono venute le lacrime agli occhi». Eugenio Turchetti, 73 anni, è nel mondo delle calzature da oltre mezzo secolo: 57 anni, per l’esattezza. Prima dipendente, poi nel 2013 si è messo in proprio, dando vita ad Eugenio Calzature di via del Proconsolo, pieno centro di Firenze.

Lunedì riaprirà finalmente il suo negozio.

«Mi dispiacerà tanto non poter dare la mano ai clienti e dover nascondere il sorriso per via della mascherina. Mi sentirò un po’ a disagio, sì, ma non si può fare altrimenti», allarga le braccia.

Come ha organizzato la riapertura?

«Per prima cosa il mio dipendente, Marco, ha cercato una ditta specializzata in sanificazioni. È stato igienizzato tutto quanto: condizionatori, vetrine, superfici e scatole delle scarpe».

Quanto avete dovuto spendere, dopo oltre due mesi di mancati incassi?

«La chiusura mi ha fatto perdere 60mila euro. Per ripartire, tra igienizzazione e tutto il resto, ho dovuto spenderne 500».

Quali regole per i suoi clienti?

«Saremo in due a lavorare e potremo al massimo servire due persone insieme. Tutti dovranno indossare mascherina e guanti. In caso di mancanza li forniamo noi. Per provare le calzature si dovranno utilizzare calze monouso».

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