Museo Opera del Duomo Acquisito palazzo Compagni

Lo storico edifico costerà una decina di milioni e farà raddoppiare lo spazio. Una sala sarà dedicata alla Madonna di San Giorgio alla Costa di Giotto

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di Olga Mugnaini

Un unico enorme percorso museale che dall’attuale sede di piazza Duomo si allunga e passa nel vicino Palazzo Compagni.

L’Opera di Santa Maria del Fiore ha acquisito lo storico edificio di via Bufalini 79, per ampliare quello che già adesso è forse il più bello e importante museo di scultura medievale e rinascimentale del mondo. Al suo interno opere di Arnolfo di Cambio con la ricostruzione dell’antica facciata di Santa Maria del Fiore, i modelli della Cupola del Brunelleschi, le due due cantorie a confronto di Luca della Robbia e di Donatello; le tre porte del Battistero: di Andrea Pisano e le due di Ghiberti, la pietà di Michelangelo.

La trattativa per l’acquisto del palazzo e di fatto conclusa. L’Opera ha presentato un’offerta irrevocabile e vincolante, che è stata accettata dall’attuale proprietà, per l’acquisto del complesso immobiliare “Palazzo Compagni”. Il contratto definitivo di compravendita sarà stipulato entro il mese di febbraio 2023, per un importo di quasi dieci milioni di euro.

L’acquisizione porterà 4mila nuovi metri quadrati di superficie disponibile, di cui la maggior parte destinata a spazi espositivi, e il resto alla razionalizzazione di tutti gli uffici della Fabbriceria, attualmente dislocati intorno al complesso museale.

L’operazione immobiliare sarà finanziata attraverso dismissioni e il ricorso all’indebitamento bancario.

Una volta conclusa la ristrutturazione, con il collegamento fra l’attuale museo e Palazzo Compagni, l’intero complesso potrà ospitare anche parte della collezione della Diocesi di Firenze, la cui storia ecclesiale è un tutt’uno con quella della Cattedrale, della Cupola del Brunelleschi e del Campanile di Giotto. La Diocesi metterà per questo a disposizione alcune di queste opere da esporre in una parte del nuovo complesso, e che un tempo erano nel museo diocesano di Santo Stefano al Ponte, ora chiuso al pubblico. Fra queste, nei nuovi spazi andrà probabilmente anche la Madonna di San Giorgio alla Costa di Giotto, che fu danneggiata dall’attentato dei Georgofili, e che da alcuni anni è esposta nel Museo dell’Opera come prestito a lungo termine.

L’ampliamento consentirà infine di avere una sala per le mostre temporanee.

La storia di Palazzo Compagni risale al Duecento quando la famiglia dei Cresci era proprietaria del complesso. Nel 1525 passò prima ai Libri e successivamente alla famiglia Alessandrini fino a metà Settecento (1748) quando passò ai Compagni. Successivamente il palazzo passò da altre proprietà e nel 1929 venne acquisito dalla Cassa nazionale infortuni.

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