Riaprono i musei. Boboli, poi tocca a Palazzo Pitti e Uffizi

Le code non ci sono, ma la gente sì: in 150 a Palazzo Vecchio, 110 al Museo Novecento e vari ingressi al Bardini e alla Cappella Brancacci

L’architetto Antonio Godoli e il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, riaprono la Loggia

L’architetto Antonio Godoli e il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, riaprono la Loggia

Firenze, 19 gennaio 2021 - Ieri i musei civici e il Bargello. Stamani il parco di Boboli, ossia il giardino dei fiorentini. Piano piano si torna alla normalità. Non c’erano le code come siamo abituati a vedere nei periodi di alta stagione, ma nonostante tutto, già da ieri i musei della città hanno avuto diverse centinaia di visitatori: più o meno 150 a Palazzo Vecchio, 110 al Museo Novecento, e alla spicciolata un po’ di ingressi al Museo Bardini e alla Cappella Brancacci. E poi un bel gruppetto di giovani sulla Torre di Arnolfo. Nonostante le difficoltà, con la collaborazione di Mu.se, il Comune ha riaperto infatti tutto il percorso di Palazzo Vecchio, dal Salone dei Cinquecento ai Quartieri Monumentali, la Torre di Arnolfo, il Museo Novecento, il Museo Stefano Bardini, la Cappella Brancacci e la Fondazione Romano, il Museo di Santa Maria Novella, il Museo del ciclismo Gino Bartali e il Memoriale di Auschwitz. Ovunque, distanziamento, obbligo di indossare la mascherina e invito a igienizzarsi le mani di frequente con gel disinfettanti. Gli ingressi sono contingentati, le visite si possono prenotare. Contestualmente alla riapertura dei musei civici sono ripartite anche le mostre Raffaello e Firenze, video installazione immersiva nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a cura di Valentina Zucchi e Sergio Risaliti (prorogata fino al 10 marzo 2021) e Dante 700 – Un ritratto di Dante e i luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini, nell’ex refettorio del complesso monumentale di Santa Maria Novella (prorogata fino al 31 marzo 2021). E al Museo Novecento, inaugurata la mostra dedicata a henry Moore. Piano piano riaprono anche i “piccoli“, come il Museo Horne, visitabile su prenotazione giovedì 21 gennaio, venerdì 22 gennaio, il 25, 26, 28 e 29 gennaio. All’Opificio delle Pietre Dure il pubblico può tornare a visitare le sale del suo piccolo ma prezioso Museo, e ammirare nuovamente i capolavori in commesso fiorentino, un’arte che ha come protagonista la pietra dura nelle sue innumerevoli varietà e dove l’insieme finale. Tra le gallerie private, torna visitabile la Collezione Roberto Casamonti, a Palazzo Bartolini Salimbeni, in un palazzo che rappresenta uno dei capolavori dell’architettura fiorentina del ‘500. In mostra opere che escono dalla personale collezione di Roberto Casamonti, gallerista di fama internazionale e grande esperto d’arte, selezionate da Bruno Corà. Al momento, troviamo una selezione di 80 opere circa che racconta il secondo Novecento italiano, e non solo. Un percorso espositivo che copre dagli anni ’60 al XXI secolo, vale a dire la seconda parte dell’intera collezione. In mostra vi sono, tra le altre, opere di Boetti, Pistoletto, Merz, Kounellis, Paolini, Calzolari, Penone e Pascali, “alcuni tra i più autorevoli protagonisti di quella koiné linguistica definita Arte Povera, venuta alla ribalta, in quanto movimento condiviso da un congruo numero di artisti, a partire dal 1967.

Il Giardino di Boboli sarà aperto da lunedì a venerdì (ad eccezione del primo e ultimo lunedì del mese) dalle ore 8,30 alle ore 16,30 nei mesi di gennaio e febbraio; dalle ore 8,30 alle ore 17,30 nel mese di marzo. Palazzo Pitti aprirà mercoledì, dalle ore 8,30 alle ore 13,30 dal martedì al venerdì, mentre La Gallerie degli Uffizi aprirà dalle ore 8,30 alle ore 18,30 dal martedì al venerdì.

IN TOSCANA - Da giovedì 21 gennaio riapre la maggior parte dei musei statali riuniti nella direzione regionale musei della Toscana. Lo fa sapere una nota che annuncia la riapertura tra il 21 e il 26 gennaio di oltre 30 dei 49 musei, pinacoteche, aree archeologiche, parchi, giardini storici e ville medicee della Toscana. «Un avvio parziale, solo nei giorni feriali, ma significativo e corale - commenta il direttore regionale dei musei Stefano Casciu - che restituisce al pubblico il piacere di ammirare innumerevoli capolavori, in un viaggio ideale tra epoche e stili, e l'opportunità di riscoprire con nuovi sguardi straordinari scrigni d'arte così vicini alle nostre comunità».

Tra i musei che aprono il 21 gennaio c'è il San Marco di Firenze con il riallestimento della sala del Beato Angelico, presentato in streaming. Riapre anche il museo archeologico nazionale di Firenze con la mostra 'Tesori dalle terre d'Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortonà, inaugurata in ottobre e subito chiusa. Sempre a Firenze tornano accessibili anche il parco di villa il Ventaglio, il giardino della villa medicea di Castello, villa Corsini a Castello e la villa medicea di Cerreto Guidi. Nella regione riaprono, tra gli altri, il museo delle Arti e tradizioni popolari dell'Alta Valtiberina ad Anghiari (Arezzo), l'area archeologica di Roselle e quella di Vetulonia a Castiglione della Pescaia (Grosseto), il museo nazionale di Villa Guinigi e Palazzo Mansi a Lucca, il museo nazionale di Palazzo Reale a Pisa e la Certosa Monumentale di Calci (Pisa), la Fortezza di Santa Barbara e l'ex Chiesa del Tau a Pistoia, la villa Medicea di Poggio a Caiano (Prato,) la Pinacoteca nazionale e Villa Brandi a Siena e il museo nazionale delle residenze napoleoniche a Portoferraio (Livorno).

Olga Mugnaini

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