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PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Il caso delle multe archiviate, la risposta del Comune: "Sanzioni tolte correttamente"

Dopo le polemiche sollevate dal consigliere Alessandro Draghi, Palazzo Vecchio controbatte. L’assessore Giorgetti: "La polizia municipale sottolinea che non risultano irregolarità procedurali"

Un agente di polizia municipale (foto di repertorio)
Un agente di polizia municipale (foto di repertorio)

Firenze, 16 maggio 2023 - Tre delle cinque multe sarebbero state archiviate in autotutela, una invece a seguito di rapporto/rettifica da parte dell’agente accertatore, un’altra risulta non ancora pagata in misura ridotta. È questa la risposta formale fornita dall’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti in merito ai cinque verbali ‘sospetti’ che pochi giorni fa hanno spinto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, a incatenarsi davanti al comando dei vigili urbani di Firenze, a Porta al Prato. L’accusa di Draghi era chiara: cinque multe "sono state archiviate a due auto utilizzate da una figura importante di Palazzo Vecchio".

Un attacco politico che ha montato la querelle: "Se le multe sono state archiviate senza motivo – tuonava Draghi – chiederò le dimissioni di queste persone". La versione dei fatti, secondo Palazzo Vecchio, è però un’altra: "Il primo verbale – si legge nelle spiegazioni fornite alla domanda di attualità fatta dai consiglieri Luca Santarelli (Pd) e Nicola Armentano (lista Nardella) – è stato archiviato a seguito del rapporto da parte dell’agente accertatore che attestava che il veicolo era in realtà autorizzato" a stare in quello specifico spazio di sosta occupato. Gli altri tre verbali sono stati archiviati in autotutela, ovvero la targa del veicolo sanzionato risultava autorizzata al transito e alla sosta tramite per tutti i settori della Ztl e corsie preferenziali. Queste tre sanzioni sono "relative al periodo della pandemia che ha visto la proroga delle validità dei permessi che ha riguardato altri 1.213 verbali archiviati". Ancora da saldare è invece il quinto e ultimo verbale.

"La polizia municipale sottolinea che non risultano irregolarità procedurali o di altro tipo in merito alle sanzioni", spiega Giorgetti. Che ribadisce: "Per noi la questione è chiusa". Rimane aperto , però, il fascicolo sulla possibile violazione della privacy. Un consigliere comunale non può essere messo a "conoscenza dei nomi dei cittadini sanzionati, del luogo possibile dell’infrazione, nonché delle auto possedute e degli indirizzi di residenza dei cittadini". A tal proposito, si legge nella nota, il "comando della polizia municipale effettuerà in ogni caso un approfondimento in merito ad eventuali reati commessi relativamente all’accesso a banche dati contenenti informazioni sensibili relative ai cittadini". Un’indagine interna che potrebbe far luce sulle dinamiche della fuga di notizie e sulla “talpa“ che le ha depositate sul tavolo di Draghi. Non disposto, anche in caso di un processo, a tirarsi indietro: "Se dovessero aprire delle indagini anche i procuratori, sono disposto a fornire tutte le risposte possibili sul caso".