REDAZIONE FIRENZE

Mozart e Stravinskij. Al Maggio con Bolton

Il grande direttore d’orchestra ritorna a Firenze dopo sette anni per l’ultimo appuntamento della stagione sinfonica.

Il direttore d’orchestra Ivor Bolton è uno dei più autorevoli interpreti delle musiche dei due autori in cartellone per l’ultimo appuntamento dell’anno

Il direttore d’orchestra Ivor Bolton è uno dei più autorevoli interpreti delle musiche dei due autori in cartellone per l’ultimo appuntamento dell’anno

Un concerto importante per l’ultimo appuntamento della programmazione sinfonica dell’anno al Teatro del Maggio.

In cartellone ci sono Praga di Mozart (per gli esperti è la Sinfonia n. 38 in re maggiore K. 504)

e due composizioni di Igor Stravinskij: la Suite da concerto Pulcinella e la Sinfonia di salmi per coro e orchestra.

L’appuntamento è per sabato alle 20 nella Sala Zubin Mehta, con il maestro Ivor Bolton sul podio dell’orchestra e del coro del Maggio. Un ritorno per Bolton, uno dei più autorevoli interpreti delle musiche dei due compositori in programma, dei quali ha inciso numerose composizioni, che arriva a oltre sette anni di distanza dall’ultima volta a Firenze. Oggi è direttore principale della Basel Sinfonieorchester, direttore artistico del Teatro Real di Madrid e direttore principale della Dresden Festival Orchestra.

Un ritorno dopo anni, ma Bolton è un habitué del Maggio. Questa direzione, infatti, è la sedicesima davanti all’orchestra fiorentina, iniziata al Teatro Comunale nel marzo del 1988.

E questa volta porta in scena tre composizioni rilevanti. La prima prende il nome dalla città in cui fu eseguita la prima volta, e la cui genesi è datata 6 dicembre 1786.

La suite da concerto Pulcinella, invece nacque dalla collaborazione tra Stravinskij e il fondatore dei ’Ballets Russes’, Sergej Pavlovič Djagilev, nel 1919. Fu proprio quest’ultimo a scoprire a Napoli i manoscritti di Pergolesi su Pulcinella e a proporli al compositore russo, a quel tempo a Parigi.

La Sinfonia di salmi per coro e orchestra, è invece datata 1930 e fu composta per il 50esimo annviersario della Boston Symphony Orchestra.