Firenze: morte di Duccio, interrogatori per gli arrestati. Caso rom, "Smantellare i campi"

Il tragico inseguimento durante un regolamento di conti in via Canova: il dolore della città per una giovane vita spezzata

Una ragazza sul luogo dove il giovane (nel riquadro) è stato ucciso (New Press Photo)

Una ragazza sul luogo dove il giovane (nel riquadro) è stato ucciso (New Press Photo)

Firenze, 12 giugno 2018 - Saranno interrogati nella giornata di mercoledì le due persone di etnia rom arrestate nell'ambito della morte di Duccio Dini, il 29enne travolto in via Canova dall'auto guidata da un uomo durante un regolamento di conti fra famiglie. I funerali del ragazzo si terranno giovedì 14 giugno. Una tragedia, quella di domenica 10 giugno, che getta la famiglia del giovane e la città nel più totale sconforto. Facendo emergere anche la rabbia, chiedendo certezza della pena e maggiore legalità. Soprattutto nei campi rom, dove la lite tra le famiglie è di fatto nata. E la polemica politica è rovente. 

Fiori bianchi per Duccio Dini (New Press Photo)

Il sindaco Dario Nardella ha riunito in forma straordinaria la giunta: "Smantellermo presto il campo rom del Poderaccio, c'è un'accelerazione su questo. Come abbiamo già smantellato il campo nomadi dell'Olmatello faremo anche con quello del Poderaccio: abbiamo già demolito 30 case".

Sulla questione ha parlato anche il presidente della Regione Enrico Rossi: "I campi rom - dice - devono essere smantellati con soluzioni abitative alternative e deve essere favorita l'integrazione di chi e' per bene: i criminali devono essere assicurati alla giustizia e devono pagare. Nessuna vendetta e nessuna discriminazione però è accettabile". La bandiera della Regione sarà listata a lutto, mentre il Comune ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali.

Sono due le fiaccolate per Duccio. Una organizzata mercoledì 13 giugno alle 21 in piazza del Grano, dietro Palazzo Vecchio. Un'altra, quella della famiglia e degli amici, giovedì 14 sempre alle 21 che partirà da Villa Voghel per arrivare sotto la casa del ragazzo. 

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Sarà il gip Angelo Pezzuti intanto a tenere l'udienza di convalida dell'arresto e l'interrogatorio di garanzia per Amet Remzi, 65 anni, e Mustafa Dehran, 36 anni, i due cittadini macedoni arrestati domenica scorsa dopo l'inseguimento che ha portato alla morte di Duccio Dini, deceduto lunedì pomeriggio dopo lo straziante accertamento di morte cerebrale. 

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Quello che intanto chiede Firenze chiede è legalità. Emerge infatti, come dice il senatore di Fratelli d'Italia Achille Totaro, che almeno uno degli arrestati viveva in una casa popolare I cittadini residenti nella zona, avevano subito, nell'ultimo anno, minacce, aggressioni, feste notturne e schiamazzi, e avevano presentato, più di una volta, denunce alle forze dell'ordine. 

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L'impegno delle istituzioni è anche quello del presidente della Camera Roberto Fico, che scrive su Facebook: "La scomparsa di Duccio Dini è una tragedia che spezza il cuore: ai suoi genitori va tutta la mia vicinanza, con l`impegno che lo Stato deve prendersi ad assicurare alla giustizia i responsabili della sua morte".Intanto, la famiglia e gli amici di Duccio si stringono in un grande dolore. Coronato da un gesto di estrema generosità, la donazione degli organi del 29enne. 

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E in un sondaggio di Demopolis per La Nazione si scopre che i toscani si sentono sempre meno sicuri nelle loro città. Sono molto temuti i furti in casa e gli scippi. 

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