Niccolò Ciatti, la vicepresidente del consiglio comunale fiorentino scrive a Draghi

"Mi rivolgo a lei affinchè la richiesta di estradizione sia sollecitata dal nostro Paese. Niccolò deve avere giustizia"

Niccolò Ciatti e suo padre

Niccolò Ciatti e suo padre

Firenze, 10 agosto 2021 - Una lettera aperta al presidente del consiglio Mario Draghi, all’avvicinarsi del quarto anniversario dalla morte di Niccolò Ciatti. A scriverla è la vicepresidente del Consiglio comunale Maria Federica Giuliani, che prosegue così il suo impegno affinché il giovane fiorentino e soprattutto la sua famiglia vedano riconosciute le responsabilità dei suoi uccisori. Oltre ad una comunicazione in consiglio lo scorso febbraio, la vicepresidente aveva fatto approvare dall'assemblea cittadina nel 2017 una risoluzione per chiedere giustizia per Niccolò.

“Da Firenze - si rivolge Giuliani al presidente Draghi, - le inviamo il nostro accorato appello; vogliamo giustizia per il nostro concittadino Niccolò Ciatti, ucciso il 12 agosto del 2017 a Lloret de Mar in Spagna, a soli ventidue anni.

Nei giorni scorsi è stato arrestato della polizia federale tedesca, al confine tra Francia e Germania, Rassoul Bissoultanov il ceceno principale indagato per l'omicidio del giovane. A picchiarlo con violenza inaudita, quella notte dell’11 agosto 2017, in mezzo alla pista di una discoteca di Lloret de Mar, tre bulli ceceni, che lo hanno ucciso con colpi da lottatori di Mma. Botte e calci ripresi in uno straziante video catturato dalle telecamere del locale”.

“La storia di Niccolò - prosegue la lettera, - è simile a quella di Willy Monteiro Duarte, ucciso con la stessa violenza in Italia, con la differenza che gli aggressori di Niccolò non sono in galera, ma in giro per l’Europa perchè non sappiamo ancora quando e in quale Stato saranno processati, nonostante la richiesta di estradizione del tribunale italiano, rifiutato dalla Francia. Il ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di aver colpito con il calcio mortale Niccolò, dato che sono trascorsi quattro anni di custodia cautelare ed in attesa del processo che si aprirа solamente il prossimo 26 novembre, era stato scarcerato ed era sottoposto all'obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona in Spagna ed ha ottenuto inoltre un permesso di quindici giorni per recarsi a Strasburgo dalla famiglia. Bissoultanov è stato bloccato dai poliziotti tedeschi a bordo di un'auto al confine tra le cittа di Strasburgo e di Kehl e al momento si trova in carcere in Germania perchè gravato dal mandato di arresto europeo emesso dal Gip su richiesta della Procura di Roma, titolare di un'inchiesta parallela sulla morte del giovane Ciatti”.

“Il babbo Luigi, tutta la famiglia di Niccolò e la città di Firenze chiedono giustizia per questa giovane vita spezzata - conclude Giuliani, - per alleviare almeno in parte un dolore opprimente. Noi ci appelliamo a lei, alla sua indiscussa autorevolezza, la imploriamo, affinchè la richiesta di estradizione sia sollecitata dal nostro Paese per avere finalmente quella giustizia che la nostra Costituzione assicura ad ogni cittadino italiano”.

 

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