REDAZIONE FIRENZE

Balzerani, morta la terrorista che rivendicò l’omicidio dell’ex sindaco di Firenze Conti

Il figlio dell’allora primo cittadino: “Non è mai stata punita come meritava”

Barbara Balzerani

Firenze, 4 marzo 2024 – E’ morta Barbara Balzerani, 75 anni, la terrorista che nel 1986, due giorni dopo l’uccisione dell’allora sindaco di Firenze Lando Conti rivendicò l’agguato dal carcere. Balzerani ha segnato la sanguinosa storia d’Italia a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Partecipò a numerosi omicidi come dirigente della colonna romana delle Brigate Rosse. Era stata condannata all’ergastolo. Dopo il declino e la crisi delle Brigate Rosse, Balzerani fu arrestatata il 19 giugno 1985 assieme a Gianni Pelosi. Dal carcere rivendicò appunto l'omicidio dell'ex sindaco. 

Sulla morte di Barbara Balzerani uno dei figli di Conti, Lorenzo, ha detto all’Adnkronos: “Non provo nulla”.

Lorenzo Conti quando il padre venne ammazzato aveva appena 20 anni. E non ha mezzi termini parlando dell'ex brigatista: "Lei ha continuato a rivendicare, a fare di tutto e di più. Non è stata punita dallo Stato come sarebbe dovuta essere punita, sempre 'benedetta' da qualcuno, e ora se n'è andata via. Bene, giustissimo, ora pagherà quello che dovrà pagare, con tutti i morti che ha fatto. Se c'è il Signore, speriamo ci sia una giustizia divina".

Il ruolo svolto nel sequestro e nell'uccisione del segretario della Democrazia cristiana, Aldo Moro, contrassegnò il percorso criminale di Balzerani. Il suo nome di battaglia, allora, era 'Sara' e con quello prese parte, nel 1981, anche al sequestro del generale americano James Lee Dozier. Dopo l'arresto, in carcere, assunse il ruolo di sostanziale portavoce dell'organizzazione. Così rivendicò l'omicidio dell'ex sindaco di Firenze. 

Gli archivi ricordano che nel '93 la Balzerani, in una intervista, ammise di provare "un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile".