Firenze, 19 gennaio 2023 - Prende un’altra strada il processo al regista Usa Michael Bay (Armageddon, Pearl Harbor) accusato di maltrattamenti agli animali insieme ad altri imputati, per il caso dei piccioni presi in affitto dalla produzione e liberati più volte contro il parabrezza di una macchina lanciata in corsa durante le riprese – in corso Tintori, nel 2018 – del film ’6 Underground’. Questo poiché i piccioni asseritamente maltrattati sono classificati ’specie protetta’ in Italia e nell’Unione Europea e qui è illegale uccidere o danneggiare qualsiasi uccello selvatico. Ma perché con Bay si procede con uno stralcio e un processo disgiunto da quello degli altri coinvolti?
L’avvocato Fabrizio Siggia, difensore di Bay, ha infatti presentato una serie di eccezioni relative ad altrettanti avvisi di fine indagini notificati dal pm Christine Von Borries, uno nel 2019 e uno nel 2021. Circostanza legata al fatto che, nel periodo tra i due ’avvisi’, uno degli indagati aveva chiesto di essere interrogato. Ergo, si è resa necessaria la seconda notifica. Ma la traduzione in inglese era contenuta solo nel primo atto «conseguentemente il giudice Mazzeo ha accolto parte della mia eccezione – commenta il legale laddove sostengo che la traduzione in inglese era da allegare necessariamente anche nel secondo avviso di fine indagini inviato, peraltro solo a Bay».
Il giudice ha dichiarata dunque la nullità dela notifica del secondo avviso di fine indagini ordinando la trasmissione degli atti di nuovo all’ufficio del pubblico ministero che provvederà a riformulare un secondo atto, in maniera compiuta, al solo Michael Bay. Per gli altri imputati, si riparte nel settembre prossimo. Quanto al video in cui si vede la scena incriminata, tanto da essere allegato agli atti (sarà visionato in aula) è stato fatto da un nostro collega e, già a suo tempo, pubblicato nel nostro sito.
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