Vertenza alla Metro, scatta lo sciopero

Dismessa l’area non alimentare, i sindacati temono ripercussioni. Presidio all’Osmannoro

Presidio alla Metro (fotocronache Germogli)

Presidio alla Metro (fotocronache Germogli)

Firenze, 19 aprile 2019 - Sciopero oggi alla Metro. A incrociare le braccia i lavoratori dei punti vendita di via Mercadante e via del Cantone, a Sesto Fiorentino. Davanti all’ingresso del cash and carry dell’Osmannoro da questa mattina alle 8,30 è stato organizzato un presidio in contemporanea con le altre sedi italiane dell’azienda. A proclamare l’astensione dal lavoro i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che protestano a livello nazionale contro il regolamento integrativo aziendale che Metro Italia, si legge su un volantino, ha introdotto unilateralmente dal primo aprile, «imponendo un meccanismo di gestione degli orari e dei turni gravemente penalizzante per i lavoratori».

«In sostanza, si aumentano le ore di lavoro da 36 a 38 e si dismettono le aree non alimentari dei punti vendita, con il rischio di produrre esuberi», spiega Simone Bigheretti, della Uiltucs. «Nonostante sia un’azienda in salute, che a Firenze produce un fatturato di 90 milioni di euro, Metro investe solo l’1% in sicurezza, tanto che gli infortuni stanno aumentando». E ancora: «l’azienda ha deciso di ridurre il premio di risultato da 1.600 a 1.400 euro e di aumentare la flessibilità, con orari che cambiano ogni giorno e turni spezzati, rendendo così impossibile ai lavoratori di programmare il proprio tempo di vita». Già da tempo i dipendenti sono in stato di agitazione, con blocco del lavoro domenicale, tanto che nel punto vendita dell’Osmannoro, dove lavorano 140 persone (più 40 in via Mercadante), negli ultimi tempi si sono verificati dei disagi. Ce ne saranno probabilmente anche oggi, proprio a ridosso della Pasqua. I sindacati si aspettano infatti un’alta adesione allo sciopero. E non sarà l’unica protesta.

«Se l’azienda non vuole aprire alle nostre richieste – sottolinea Bigheretti – abbiamo già pronti altri scioperi a sorpresa nei prossimi giorni». Uno scontro aspro, iniziato con il cambio al vertice dell’azienda, che non trova uguali nel passato. La Metro dell’Osmannoro è stata inaugurata l’11 novembre del 1974, la prima azienda di vendita all’ingrosso insediatasi nella zona. Nel ‘78 è stato siglato il primo accordo integrativo. Negli anni 2000 il punto vendita è stato ristrutturato, con una nuova piattaforma per la gestione dei prodotti freschi e surgelati, all’avanguardia in Europa. Il 25 maggio 2016 Metro raddoppia e apre alle Cascine il 49esimo negozio della rete italiana e il quarto in Toscana. Un punto di riferimento per ristoratori e albergatori e per il mondo delle partite Iva. Mai come ora, però, le relazioni industriali, dicono i sindacati, si sono deteriorate. La situazione più grave da ottobre scorso, quando è iniziata una lunga trattativa terminata a marzo con un nulla di fatto. «Il nuovo contratto integrativo proposto da Metro Italia – replica l’azienda, che si dichiara sempre aperta al dialogo con le organizzazioni sindacali per una ripresa della trattativa – rappresenta un importante avanzamento nella continua e sfidante ricerca del miglioramento delle condizioni di lavoro dei 4.300 collaboratori e del livello di servizio ai clienti professionali, nell’attuale scenario competitivo».

Monica Pieraccini

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