Matilde, l’informatica "Subito dopo la triennale mi sono arrivate proposte"

di Carlo Casini

Matilde Becherelli, 25 anni tra poche settimane, si è laureata alla triennale di Informatica a ottobre con una tesi sulla "Progettazione e sviluppo di un applicativo restful e confronto fra database sql e nosql" e, dopo un periodo all’estero per perfezionare le lingue, lunedì inizierà a lavorare per una multinazionale.

"Un tirocinio nel reparto informatico di un’azienda farmaceutica che ha diversi progetti in corso – spiega la neodottoressa – È il mio primo lavoro nell’ambito informatico". Ma non è il primo impiego per Matilde, che durante il percorso di studi si è sempre impegnata per avere la propria indipendenza: "Da quando ho 18 anni ho fatto diversi lavoretti: hostess, promoter, cameriera, commessa a un banco del mercato. Ma sono sempre riuscita a gestire bene studio e lavoro, perché erano contratti a chiamata, quindi potevo organizzarmi".

C’è chi sceglie di proseguire e specializzarsi ancora di più, ma già con la triennale ci sono ottime probabilità di trovare un impiego: "La maggior parte dei miei colleghi stanno facendo ancora la magistrale, ma tanti hanno iniziato a lavorare ancor prima di laurearsi, proseguendo con le aziende in cui avevano fatto il tirocinio. Tanti altri invece lavorano a progetti con i professori. I contatti tramite Almalaurea dopo la triennale sono immediati. Anch’io ero già stata contattata da alcune aziende subito dopo la laurea, ma non avevo ancora accettato perché sono stata quattro mesi in Olanda per migliorare l’inglese, dal momento che nel nostro settore è una lingua fondamentale: tutta la programmazione e molta manualistica sono in inglese".

La scelta della facoltà è stata quasi naturale: "Mi sono sempre piaciute le materie matematiche e scientifiche, e trovare lavoro in questi ambiti è più semplice". Tuttavia, nonostante adesso Informatica non sia più una facoltà esclusivamente maschile e sono sempre di più le donne che la scelgono, rimane comunque forte la disparità di genere: "Nel mio corso saranno state circa il 10% ragazze", stima Matilde.

Gli sbocchi lavorativi sono molteplici e, con la digitalizzazione, praticamente tutti i settori hanno bisogno di specialisti informatici: "Non si lavora per forza per un’azienda informatica in senso stretto; come nel mio caso, per esempio, che lavorerò per un’azienda farmaceutica". E anche la tipologia di impresa, aggiunge, può cambiare molto: si va dalla piccola azienda alla multinazionale oppure si può scegliere la libera professione.

"Sono contenta di entrare in questa farmaceutica – conclude emozionata – Così avrò l’opportunità di conoscere anche l’aspetto pratico. Purtroppo la nostra facoltà, seppur molto valida per trovare lavoro, è molto retorica e un po’ vecchia come concezione, perché l’80% del programma è matematica, mentre si dà poco spazio alle materie informatiche più specifiche".

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