Crac del gruppo costruzioni Margheri: condanna a 9 anni per il patron Mario

Pene da 5 a 6 anni per gli altri imputati. Disposti risarcimenti milionari

Tribunale (foto repertorio)

Tribunale (foto repertorio)

Firenze, 16 ottobre 2019 - Condanne da 5 a 9 anni di reclusione nel processo per il crac del gruppo edile e immobiliare fiorentino Costruzioni Margheri srl, dichiarato fallito dal tribunale di Firenze nel luglio del 2012. La pena più alta, 9 anni a fronte degli 8 chiesti dal pm Luca Turco, è stata inflitta all'ex patron Mario Margheri. Ritenuti colpevoli anche gli altri sei imputati, tra membri del cda della srl e gli amministratori di altre due società facenti capo al gruppo, la Happyland srl e la M&m Casa srl, entrambe dichiarate fallite dal tribunale di Firenze.

Il tribunale ha inflitto una pena di 6 anni a Mauro Margheri e a Rossella Lollini, 5 anni e 8 mesi ad Andrea Mazzanti e 5 anni per Ilaria Margheri, Marco Margheri e Massimo Biondi. Disposto anche il risarcimento dei danni verso le curatele fallimentari delle tre società, con provvisionali esecutive dai u milione a 10 milioni di euro euro.

Nel processo il pm Luca Turco ha contestato a vario titolo le accuse di bancarotta fraudolenta per falso in bilancio e per distrazioni patrimoniali. Il gruppo Margheri, fallito nel 2012, aveva interessi anche in Repubblica Ceca e in Russia. In particolare a San Pietroburgo, dove aveva progettato la costruzione di un maxi centro commerciale di 55mila metri quadrati. Il progetto non fu mai terminato poiché, secondo l'accusa, avrebbe richiesto l'impiego di ulteriori risorse finanziarie, per un totale di 400 milioni di euro, che Costruzioni Margheri non aveva la possibilità di reperire a causa del suo livello di indebitamento.

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