Centoventiquattro ragazzi rimasti fuori dal Marco Polo. È un numero esorbitante di esclusi quello che arriva al termine dei sondaggi svolti dalla scuola che ha sede a San Bartolo a Cintoia. L’amarezza tra le famiglie è tanta. Lo stesso dirigente Ludovico Arte parla di "un rito sgradevole e imbarazzante per decidere chi accogliere e chi dirottare su altre scuole perchè non abbiamo aule per tutti". Per dire, quest’anno il Marco Polo ha avuto più iscritti nelle prime che il liceo del Made in Italy in tutta Italia. Da anni la scuola si ritrova ad affidare alla sorte il futuro scolastico dei ragazzi. I genitori, collegati online, sperano che il nome del figlio appaia colorato di verde. Altrimenti, ecco la lista d’attesa.
Lunghissima. "Quest’anno c’è stata una combinazione sfavorevole - ammette Arte -. La nostra regola è formare tante prime quante sono le quinte in uscita. Quest’anno, abbiamo 8 quinte. E non 10 come lo scorso anno. Due aule in meno, sommate a un incremento di una settantina di iscritti, hanno determinato questa situazione, di cui ci scusiamo". Da lunedì, la segreteria dirotterà i 124 esclusi verso la seconda scuola indicata al momento dell’iscrizione. I 58 rimasti fuori dal tecnico approderanno al Sassetti-Peruzzi, che con l’installazione di moduli in giardino ha aumentato la capienza, o al Calamandrei di Sesto. Ma, certo, lo sconforto è tanto, tra ragazzini scoppiati in lacrime e genitori disorientati. Il Marco Polo ha 60 classi, 1500 studenti e oltre 150 docenti. Il dirigente è contrario "alle scuole giganti" ed anche all’installazione di aule aggiuntive in giardino, "perchè snaturerebbero la scuola e creerebbero una situazione peggiorativa". "Dispiace dover dire di no, ma è importante mantenere gli equilibri didattici", prosegue il dirigente, evidenziando che "se in questi anni avessimo accolto tutti avremmo 3mila allievi".
Adesso per molti ragazzi c’è un grosso punto interrogativo sul loro futuro di studenti.
"Siamo disponibili ad accogliere eventuali allievi, sia per il tecnico del turismo che per il linguistico - fa sapere Francesco Ramalli, che guida il Calamandrei di Sesto -. Certo, tutto deve rientrare entro la soglia numerica imposta dai criteri di sicurezza". "Noi potremmo dar vita a una classe in più di linguistico in via Baldovinetti - afferma Pierpaolo Putzolo, dirigente del Rodolico -. Ma per fare una classe aggiuntiva devo avere l’autorizzazione da parte dell’Ufficio scolastico". Il liceo Pascoli ha già due succursali. "Succede tutti gli anni di dover accogliere studenti rimasti esclusi. Faremo la nostra parte anche stavolta", dicono dalla scuola. E la Città Metropolitana? "Tre anni fa ci fu il boom degli artistici e ci siamo fatti in quattro per trovare gli spazi - dice il consigliere delegato, Massimo Fratini -. Gli esclusi dal Marco Polo troveranno spazio altrove e studieranno quel che hanno scelto. Lo stesso problema lo abbiamo all’Agnoletti di Sesto. È una scuola nuova e tutti la chiedono. Il Marco Polo ha fatto investimenti importanti e piace tantissimo. Ma non è possibile, purtroppo, accontentare tutti. Ora stiamo lavorando per trovare nuovi spazi al Salvemini-Duca d’Aosta e per terminare i lavori in via del Podestà, al Rodolico".
Elettra Gullè