di Andrea Spinelli
"Credo che la vita sia una continua ricerca di sé stessi, per questo bisogna avere l’ambizione di migliorare sempre… e non si è ambiziosi se non si è sognatori" ammette Marco Masini, atteso domani alle 18 tra gli scaffali alla Feltrinelli Red di Piazza della Repubblica per parlare dell’autobiografia “L’altalena” e del nuovo album dal vivo, ma anche del concerto che lo riporta il 6 dicembre al Verdi e il 17 al Goldoni di Livorno.
Il tour s’intitola “T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme”. Tempo di bilanci?
"No, di ringraziamenti. Per queste continue manifestazioni di grande affetto che la gente continua a regalarmi dagli anni Novanta, tramandando la passione per le mie storie a figli e nipoti, insegnandogli i testi e portandoli ai concerti. Tutta gente a cui devo dire grazie per avermi salvato nel tempo dai momenti di smarrimento, di paura e di solitudine che in una carriera come la mia finiscono per affiorare".
Momenti felici e meno felici come ha raccontato nell’autobiografia “L’altalena”.
"Sì, perché dopo tutto questo tempo col pubblico siamo diventati una vera e propria squadra. E quel ‘di noi’ del titolo sta a rimarcare che siamo ormai un gruppo affiatatissimo con un grande spogliatoio in cui anche se io porto al braccio la fascia di capitano, sono tutti con me".
La settimana scorsa ha pubblicato “Live at Teatro della Pergola”, un doppio vinile dal vivo decisamente anomalo.
"Effettivamente registrare un album live sul palco di un teatro vuoto è un’esperienza singolare. L’ho fatto per fotografare il momento che abbiamo passato. I concerti si fanno come l’amore: in due. E invece la pandemia ci ha tolto la condivisione. Così, nel maggio del 2021, ho pensato di cantare le mie canzoni in diretta web sul palco di un teatro come se si trattasse di un concerto, senza quella componente essenziale: il pubblico che se n’è rimasto a casa a seguirmi sul computer a cantare e a gioire assieme a me".
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