ROSSELLA CONTE
Cronaca

Malamovida, non cambia mai nulla "Sporco e urla: va sempre peggio"

Sant’Ambrogio sotto assedio, residenti esasperati: c’è chi sta pensando di mettere la casa in vendita. I comitati sul piede di guerra: "L’alcol circola ovunque, ci sono violenza e maleducazione: fermateli"

di Rossella Conte

Con l’arrivo della stagione del sole le notti fiorentine si fanno sempre più calde, nel senso letterario della parola. Proprio ieri è stato preparato un nuovo esposto, in partenza dalla zona di Sant’Ambrogio, sotto pressione a causa dei rumori molesti e della bolgia infernale. Sono dieci, in totale, quelli inviati negli ultimi tre mesi.

Risultati? "Nessuno, ma noi andremo avanti. E’ diventata una questione di civiltà". E’ chiaro il comitato ’Manoiquandosidorme’ che non ha nessuna intenzione di rimanere con le mani in mano. Il gruppo di residenti, infatti, nato proprio per fronteggiare il problema della movida molesta, sta cercando di far fronte alle centinaia di richieste di aiuto che arrivano soprattutto nel corso del fine settimana. "Le segnalazioni sono sempre di più. La situazione non solo non si è risolta ma è addirittura peggiorata, anche rispetto al periodo pre-covid" spiega Manuela Vannozzi, portavoce del comitato. Nella mappa delle zone a bollino rosso, a partire dalle ultime settimane, entra a far parte anche largo Annigoni che, il venerdì e il sabato, quasi fatica a contenere le centinaia di giovani che arrivano con gli zaini in spalla carichi di alcol e con lo stereo sotto il braccio.

"E’ un inferno, tanti hanno spostato la camera da letto, tanti stanno pensando di vendere" prosegue Vannozzi. Per il comitato il vero problema è che "molti locali occupano intere strade ed intere piazze, trasformandole di fatto in loro pertinenze a cielo aperto".

"La cruda verità - va avanti Giuliano Leoni, un’altra anima di Manoiquandosidorme - è che si incentiva sistematicamente l’alcolismo mediante una somministrazione incontrollata a partire da quella d’asporto, inondando il centro di Firenze di lerciume e baraonda. E poi ci stupiamo se volano tombini nelle vetrine dei negozi e se ci sono aggressioni e rapine a povere donne indifese". Il riferimento è alla violenza quotidiana in piazza Ghiberti, ai raid contro le auto in sosta tra via Verdi e via Ghibellina, alle minacce a chi prova a chiedere semplicemente un po’ di riposo. "Nel centro di Firenze viene negato il sacrosanto diritto alla salute ed al riposo poiché le strade e le piazze sono ormai discoteche, dove si canta, si urla, si balla, e si espletano perfino bisogni fisiologici" sintetizzano gli abitanti.

Luca Menoni, presidente del Mercato di Sant’Ambrogio, lo sa bene: "Il vero problema è che le persone si ritrovano in strada anziché nei locali" sottolinea. Lui quando la mattina alle 5 apre la sua bottega trova di tutto: bottiglie, bicchieri, resti delle bravate. Poi, con una lettera al nostro giornale, il comitato risponde anche ai titolari dei locali che hanno chiesto maggiore tolleranza da parte della residenza. "I gestori delle discoteche si dicono, addirittura, allarmati dalla deriva giovanile notturna, e si rivolgono al Questore per arginare le criticità dell’abuso di alcol definendolo "un fenomeno preoccupante che interessa anche i giovanissimi e che noi non possiamo controllare perché spesso i ragazzi fanno rifornimento ben prima di entrare in discoteca".

E che dire del neo gruppo WhatsApp di imprenditori "La buona movida" che addirittura si auto qualificano come "stanchi di essere considerati come i responsabili della baraonda infernale" si legge. Ecco che il comitato torna alla carica e chiede ai gestori di: "evitare la vendita di alcol d’asporto dopo le 21, l’occupazione di suolo pubblico illegale, segnalare alle forze dell’ordine degli spacciatori che gravitano nell’area di competenza e rispettare il diritto al riposo dei residenti".