"Mai le corse in orario E silenzio sui disservizi"

Se Sparta piange, Atene non ride. Se i pendolari del Valdarno-Valdisieve sono disperati, non sono certo più contenti quelli del Mugello. Ne sa qualcosa Barbara Ricci, che tutti i santi giorni si sposta sulla linea Firenze-Borgo San Lorenzo via Pontassieve.

"Per Borgo se va bene c’è un treno ogni ora. Quindi se quello previsto viene cancellato come l’altro giorno, si capisce bene che è un casino – spiega -.

Ma vi sembra normale? Come minimo bisognerebbe smettere di pagare l’abbonamento". Barbara ha provato tante volte a discutere col personale delle ferrovie: "Noi non possiamo smettere di pagare, loro invece possono cancellare un treno. Mi hanno risposto che ci sono stati problemi di “preparazione treno“. Che significa?

Tutto questo con il caldo che supera i 40 gradi. Ma a questi signori pensate che gliene freghi qualcosa? Non credo, altrimenti avrebbero rispetto per i pendolari che sono costretti a usufruire delle ferrovie". Mentre si sfoga guarda l’orologio e aggiunge: "Vi informo che adesso hanno già inserito il ritardo di almeno 20 minuti del treno regionale 18857 che da Rifredi va a Arezzo con coincidenza a Pontassieve x Rufina. E chiaramente anche questa possibilità di arrivare in ritardo a casa svanisce, perché la coincidenza non aspetta 20 minuti. Se va bene dovrò accontentarmi del treno delle 18.55, sempre che non venga soppresso o ritardato".

Nel coro di proteste e indignazioni c’è anche la voce di Alessandro, che spiega il suo tour de force quotidiano: "La mia giornata da pendolare inizia col treno delle 8.13 da Pontassieve che arriva sempre con sei sette minuti di ritardo. Ma questo non è un problema, o almeno non quanto lo è il ritorno - racconta –. L’unico possibile per me è quello delle 18.01, che oggi è stato soppresso e che solitamente passa con 5-10 minuti di ritardo, il resto è un terno al lotto.

Io sto seriamente pensando di cambiare lavoro e di smettere di andare in città, cercando qualcosa più vicino a casa. Perché se con la macchina ci si mette venti minuti per arrivare da Pontassieve al Campo di Marte, col treno se va bene ce ne metto quarantacinque-cinquanta e una giornata lavorativa non mi dura dalle 8 alle 18 ma dalle 8 alle 20.

La cosa peggiore di tutte è la scarsa informazione. Si possono avere le app, guardare monitor, chiedere ai controllori, ma non c’è modo di sapere cosa succederà quel giorno con i treni. Credo che non sia giusto, anzi vergognoso, perché l’abbonamento costa sempre di più , 71 euro al mese per me non è poco".

O.Mu.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro