
Maggio senza soldi in cassa A rischio lo stipendio dei lavoratori Attesa per un contributo fulmineo
In attesa di sapere chi sarà il nuovo sovrintendente del Maggio, la questione più urgente è un’altra: chi pagherà gli stipendi dei trecento lavoratori del teatro?
La busta paga deve arrivare il 10 marzo, con deposito dei soldi sul conto corrente del Monte dei Paschi almeno entro mercoledì prossimo.
I soldi in cassa però non ci sono. Ne servirebbero circa due milioni, visto che le banche erogano gli stipendi solo se il datore di lavoro ha la disponibilità anche per l’intero ammontare dei contributi.
Fino al oggi, il tanto vituperato sovrintendente dimissionario Alexander Pereira ha pagato gli stipendi utilizzando il fondo salva-teatri dello Stato che doveva servire solo per ricapitalizzare la Fondazione coperta di debiti. Complessivamente ne ha usati circa 10 su 35 milioni disponibili per coprire, per la verità, non solo le spese dei lavoratori. Ma da tutte le parti gli hanno detto che non lo poteva fare, tanto che ora ha sul collo più di un guaio giudiziario, compresa la richiesta di interdizione.
Chi metterà la firma per autorizzare una nuova fuoriuscita di denaro dal fondo statale, incorrendo nel rischio di un analogo reato? Non certo il direttore amministrativo Enrico Maria Peruzzi, che si è sempre rifiutato di firmare. Il sindaco Nardella in qualità di presidente della Fondazione e quindi anche legale rappresentante?
Forse lo spiegherà lunedì al consiglio d’indirizzo del teatro, convocato per annunciare il nuovo sovrintendente.
Nel frattempo vanno però trovate le risorse, dimenticando per un attimo che c’è da portare in pareggio anche il bilancio del 2022, da cui mancano almeno un paio di milioni.
Un bel po’ di denaro al Maggio è previsto che arrivi, ma non così in tempo per onorare le buste paga. Si aspettano infatti a fine mese i contributi del Fus, ossia dello Stato; per il 2023 ci sono poi gli impegni della Regione per circa 1 milione e 400mila euro, un altro milioncino verrà dalla Città metropolitana, ossia da Nardella, e altrettanto da BancaIntesa in qualità di socio. Ma saranno disponibili entro mercoledì prossimo?
L’ultima volta che il Maggio si era ritrovato al verde, ci pensò la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che a ottobre scorso decise di anticipare il suo contributo di 800mila euro previsto per il 2023. Ma stavolta il presidente Luigi Salvadori non ha intenzione di fare “il cavaliere bianco“, ritenendo di aver sufficientemente sostenuto l’ente lirico della città.
Ce la farà il sindaco Nardella a trovare uno sponsor a sorpresa, pronto a salvare all’ultimo tuffo gli stipendi di orchestrali, cantori e maestranze varie? Probabilmente sì, insieme al nome del nuovo sovrintendente.
Olga Mugnaini