Maggio, ancora veleni Mazzi attacca Nardella "Non ci fidiamo più Mostri le proposte"

Il sindaco aveva detto di essere in attesa di una convocazione dal ministro Sangiuliano e di essere pronto con le risorse del salvataggio. Giani sollecitato da Cutaia sull’archivio: "Intero non possiamo comprarlo".

Maggio, ancora veleni  Mazzi attacca Nardella  "Non ci fidiamo più  Mostri le proposte"

Maggio, ancora veleni Mazzi attacca Nardella "Non ci fidiamo più Mostri le proposte"

E’ stata un’altra giornata convulsa per il Maggio Musicale. Con coda al veleno del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi dopo le parole del sindaco Nardella che era intervenuto dicendo di essere in costante contatto con il commissario straordinario Cutaia e di essere disponibile "a trovare le risorse economiche per il salvataggio del Teatro del Maggio che è la priorità delle priorità".

Ma le parole che hanno indispettito Mazzi sono state quelle riferite al ministro della Cultura Sangiuliano, quando Nardella dice che il Comune insieme alla Città metropolitana "ha sempre versato una quota tra le più alte d’Italia a dimostrazione di quanta attenzione impegno e amore abbiamo per questo teatro". E adesso, assicura, "non ci tireremo indietro". "Ci auguriamo di incontrare al più presto il ministro Sangiuliano, dal quale aspettiamo fiduciosi una convocazione". E’ a queste parole che fa seguito la replica piccata. "Ancora una volta dal sindaco di Firenze Nardella solo parole a uso e consumo dei media e al momento nessun segnale credibile", dice il sottosegretario con delega alla musica e allo spettacolo dal vivo. "Nardella prova a tirare per la giacca il ministro Sangiuliano, chiedendo un incontro per il Maggio – incalza Mazzi – Ma sta solo ciurlando nel manico. Ci anticipi una proposta, spiegandoci a quali risorse fa riferimento e non ci sarà alcun problema a incontrarsi. Dopo il disastro che si è consumato a Firenze a danno dei lavoratori, con la gestione dell’ex sovrintendente Pereira che proprio Nardella ha voluto e difeso, non ci fidiamo più e vogliamo lavorare solo su idee concrete".

Prima di essere ascoltato, ieri, dalla commissione cultura del consiglio regionale, presieduta da Cristina Giachi (Pd), nei giorni scorsi il commissario straordinario del Maggio, Ninni Cutaia, aveva parlato con il sindaco e con il governatore. Con loro era tornato a discutere della necessità della valorizzazione dell’archivio del Maggio, con i pezzi unici di Chagall, Guttuso e altri grandissimi del Novecento, spiegando poi che l’operazione "doveva essere fatta già tanti anni fa e che è praticamente impossibile trovare uno spazio dove eventualmente trasferirlo". Alla richiesta di Cutaia, che è tornato a battere cassa ai soci pubblici per ripianare i debiti ("servono 8,3 milioni nel 2023 e 4, o anche meno, nel 2024", spiega), Giani aveva avanzato l’idea di acquistarne alcuni pezzi per poterli esporre, ma il vincolo della soprintendenza non prevede che l’archivio possa essere smembrato, deve restare un corpo unitario, valutato 12 milioni di euro. "La Regione dà un contributo annuo al Maggio di 2,9 milioni – spiega Giani – Su un bilancio di 36 milioni euro la partecipazione è del 7-8%". Non si tira indietro alla richiesta di un contributo supplementare, il governatore. Ma sebbene Cutaia abbia espresso ottimismo per il risanamento della Fondazione e per gli anni a venire, il governatore dice che, per come stanno le cose adesso, è impossibile pensare che la Regione riesca a dare più di "800mila euro".

"Sarebbe stato diverso investire di più come contributo diretto acquistando opere dell’archivio, ma se non è possibile e servono 12 milioni da dividere tra Comune, Regione e Ministero, per noi 4 milioni sarebbero una spesa da valutare molto attentamente prima di avventurarsi". Insomma, tutti elementi da approfondire.

Ilaria Ulivelli

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