Luminarie d’artista aspettando Jeff Koons

Palazzo Strozzi vara un calendario di grandi mostre per l’anno 2021 a cominciare da un’installazione dal prossimo dicembre

di Olga Mugnaini

Nonostante la stagione disperata per il mondo della cultura, Palazzo Strozzi va avanti col progetto dell’artista Marinella Senatore che sarà inaugurato il prossimo 3 dicembre. Un’installazione che si potrà ammirare anche solo affacciandosi al cortile di Strozzi, in quanto pensata proprio per proporre una nuova riflessione sull’idea di comunità, vicinanza e relazione in un’epoca in cui il i distanziamento sociale sta condizionando la vita di tutti.

"We Rise by Lifting Others", Ci eleviamo sollevando gli altri, è il titolo dell’enorme installazione che viene montata in questi giorni, ispirata alle luminarie della tradizione popolare dell’Italia meridionale, a cura del direttore di Strozzi Arturo Galansino. Un grande gioco di lampadine che spiega il procedere di questa artista italiana tra più note a livello internazionale, che incrocia discipline diverse, arti visive, danza e teatro. Ha realizzato performance, dipinti, collage, installazioni, video e fotografie, coinvolgendo intere comunità intorno a tematiche sociali e questioni urbane.

Le luci delle Senatore ci accompagneranno fino al 7 febbraio, quando inizieranno i lavori per l’allestimento della grande mostra di primavera - si spera - dedicata all’arte americana dal 1961 al 2001, un periodo compreso tra due momenti storici decisivi non solo per gli Usa, quali la Guerra del Vietnam e l’attacco dell’11 settembre 2001. A cura di Vincenzo de Bellis e Arturo Galansino, arriveranno a Firenze (dal 6 marzo al 25 luglio) una selezione di opere di artisti celebri quali Jasper Johns, Donald Judd, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Kerry James Marshall, Bruce Nauman, Cindy Sherman, Robert Rauschenberg, Kara Walker e Andy Warhol.

Si dovrà aspettare invece il 23 settembre per la personale su Jeff Koons, slittare di un anno esatto, per colpa della pandemia. Palazzo Strozzi ospiterà alcune tra le opere più celebri del maestro contemporaneo che dalla fine degli anni Settanta a oggi si è imposto come una delle figure più importanti dell’arte globale.

Autore capace di unire cultura alta e popolare, dai colti riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo della pubblicità e del consumismo, Koons trova nell’idea di “lucentezza” (shine) una delle principali caratteristiche della sua arte, utilizzando di materiali e soggetti che mettono in discussione il nostro rapporto con la realtà quotidiana e il concetto stesso di opera d’arte.

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