
"Ho aperto uno dei concerti dei Red Hot Chili Peppers: ci siamo conosciuti lì, sul palco, e abbiamo iniziato a fare una jam session insieme. Il pubblico si è infiammato, fu un momento incredibile che porterò sempre con me". Parola di Luka Sulic, star mondiale del violoncello e co-fondatore dei 2Cellos, che stasera (ore 21,15) sarà in piazza della Santissima Annunziata a Firenze, ospite del Musart Festival, per un concerto tra pop, rock e musica classica che lo vede al fianco di Evgeny Genchev, enfant prodige del pianoforte.
Luka, come ha scoperto la vocazione musicale per il violoncello?
"Ho iniziato a suonare il violoncello all’età di 5 anni. E se non fossi un musicista non saprei neanche che cosa sarei in grado di fare: con la musica puoi suonare e creare per tutta la vita, anche da anziano".
La svolta nella carriera?
"Quando è iniziato il progetto 2Cellos, circa 10 anni fa. Stavo finendo il mio master a Londra e insieme a Stjepan Hauser (l’altro componente del duo 2Cellos, ndr) volevamo fare qualcosa di diverso, di unico. Dal quel momento abbiamo iniziato l un magnifico viaggio musicale".
Questo progetto solista significa la fine dei 2Cellos?
"No. A breve pubblicheremo il nuovo album e per l’anno prossimo abbiamoun tour mondiale. I progetti da solisti sono importanti anche per mantenere vivo lo spirito dei 2Cellos".
È difficile passare da Vivaldi ai Queen? Ci sono somiglianze tra la classica e il rock?
"Entrambe sono romantiche, bellissime, emozionanti, drammatiche e molto intense. Per me non è difficile passare da Vivaldi ai Queen, sono due grandi artisti della storia della musica". A Firenze suonerà anche autori italiani?
"Sì, dedicheremo una performance al maestro Ennio Morricone che per me è al pari di Beethoven, Mozart, Bach".