
Lucart festeggia 70 anni, 717 milioni di euro di fatturato e un futuro sostenibile
Il colosso cartario Lucart festeggia 70 anni di attività. Per questo ieri nell’antico Auditorium del Suffragio di Lucca, i vertici aziendali si sono ritrovati per un duplice obiettivo: festeggiare l’importante compleanno e fornire i numeri della multinazionale, impegnata non solo per i nuovi traguardi commerciali ma attenta anche alle buone pratiche in termini di rispetto per l’ambiente e le persone.
A sottolinaerlo è stato l’amministratore delegato del gruppo, Massimo Pasquini: "Festeggiare i primi 70 anni è un traguardo che ci riempie di orgoglio – afferma l’ad – e ci spinge a continuare a perseguire i sani valori etici e imprenditoriali che accompagnano il gruppo fin dal momento della sua nascita. Ciò che ci ha spinto fin qui è la volontà di realizzare modelli di business circolari per rigenerare e accrescere i capitali naturali, sociali ed economici, perché vogliamo condividere un futuro sostenibile con i nostri stakeholder". L’azienda lucchese parte da lontano, attraverso una bella storia di famiglia, quando nel 1953 i fratelli Pasquini fondarono la Cartiera Lucchese. Solidità commerciale, tenacia e un occhio proiettato verso il futuro consegnano oggi una realtà i cui numeri parlano da soli: nel 2022 Lucart ha superato un fatturato di oltre 717 milioni di euro. E sempre nello stesso anno il gruppo cartario ha raggiunto e superato obiettivi importanti, come la riduzione dell’11% delle emissioni specifiche di Co2 e del 19,6% di emissioni specifiche di Nox , oltre alla diminuzione del 5,9% delle risorse idriche utilizzate.
È proprio sull’ambiente che l’azienda punta, secondo i quattro pilastri illustrati in occasione della giornata dei festeggiamenti. Si tratta della sostenibilità, per creare prodotti di qualità rispettando le risorse dell’ambiente e il futuro delle persone; dell’innovazione, immaginando il futuro e creando soluzioni per viverlo meglio e della redditività, per soddisfare le persone e consolidare il gruppo e infine la qualità.
Maurizio Guccione