REDAZIONE FIRENZE

Louis, salvato dalla Shoah. La storia di un’amicizia

In un libro le memorie di Goldman che trovò rifugio alla Madonnina del Grappa

In un libro le memorie di Goldman che trovò rifugio alla Madonnina del Grappa

In un libro le memorie di Goldman che trovò rifugio alla Madonnina del Grappa

Diario, confessione, cronaca familiare, narrazione di anni drammatici, quelli della Seconda guerra mondiale e della persecuzione nazifascista. Il libro ’Amici per vita’ di Louis Goldman, uscito di recente per i tipi di Giuntina dopo un’ormai introvabile prima edizione pubblicata negli anni ’90 da Sp44, racconta l’adolescenza dell’autore, le peripezie e le fughe, il rifugio alla Madonnina del Grappa, le vicissitudini interiori di un ragazzo che vede la propria vita e quella della propria famiglia improvvisamente sconvolte. È l’avvincente resoconto di un tenace istinto di sopravvivenza, ma dalle sue pagine viene fuori un’Italia onorevole nei confronti degli ebrei, anche stranieri, negli anni della Shoah. Nelle pagine emergono episodi di fraternità e di altruismo. Soprattutto si stagliano figure nobilissime come il cardinale, arcivescovo di Firenze, Elia Dalla Costa, monsignor Giulio Facibeni, monsignor Leto Casini, vero fulcro della resistenza antifascista cattolica, tutti del clero fiorentino. E a qualche centinaio di chilometri di distanza l’opera non meno meritoria di don Angelo Dalla Torre e monsignor Giovanni Simioni in quella parte del racconto che si svolge nel trevigiano. Il libro è un importante documento storico e un atto di riconoscenza verso questi sacerdoti che l’autore considera – come dice il titolo – ’Amici per la vita’.

Louis Goldman, nato in Germania da genitori polacchi, cresce a Parigi. Aveva 18 anni nel 1943 quando la famiglia fuggì oltre le Alpi in Italia. Catturati in un raid delle SS a Firenze, Louis e suo fratello Harry riuscirono a fuggire. Il padre, Pinkus, fu deportato ad Auschwitz. Dopo la guerra Louis diventerà un affermato fotografo negli Stati Uniti.

Duccio Moschella