L’omaggio di Firenze all’arte di LaChapelle

Assegnato al grande fotografo statunitense il premio alla carriera ’Lorenzo Il Magnifico’ della quindicesima Florence Biennale

L’omaggio di Firenze all’arte di LaChapelle

L’omaggio di Firenze all’arte di LaChapelle

È il fotografo e regista statunitense di fama mondiale David LaChapelle il primo nome dei premiati alla carriera della XIV Florence Biennale-Mostra internazionale di arte contemporanea e design che si svolgerà alla Fortezza dal 14 al 22 ottobre. All’artista sarà conferito il premio ‘Lorenzo il Magnifico’ alla Carriera con la seguente motivazione: "Come tributo a uno dei fotografi più talentuosi e influenti del nostro tempo, e in riconoscimento del suo stile unico e della sua eccezionale produzione artistica, basata su immaginazione, sperimentazione e creatività, che trasmette profondi messaggi sociali. Grazie alla sua prospettiva visionaria, originale e coraggiosa, ha ispirato molti altri artisti e il pubblico mondiale".

In occasione della XIV Florence Biennale, il cui tema è I Am You-Individual and Collective Identities in Contemporary Art and Design, in qualità di ospite d’onore LaChapelle esporrà una serie di opere realizzate tra il 2009 e il 2023, compresa l’opera ’Gated Community’ presentata in anteprima alla mostra personale ’David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land’, attualmente in corso alla pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Inoltre, durante la sua cerimonia di premiazione alla Biennale, prevista per il 17 ottobre e aperta al pubblico, l’artista terrà un discorso.

Icona indiscussa della cultura pop, con i suoi lavori LaChapelle ha immortalato alcuni fra i più noti personaggi dell’attualità fra cui Elton John, Michael Jackson, Eminem, Whitney Houston, Muhammad Ali, David Bowie, Amy Winehouse, Cher, Travis Scott, Leonardo Di Caprio, Tupac Shakur, Britney Spears e Naomi Campbell, solo per citarne alcuni. Nelle sue complesse scenografie surreali, dove non mancano provocazioni così come chiari riferimenti all’arte classica, confluiscono spiritualità e mondanità, eros e natura, sfarzo ed ironia, dando vita a un nuovo linguaggio fotografico e una nuova forma d’arte.

Nato nel Connecticut nel 1963, a 17 anni, LaChapelle si è trasferito a New York. Dopo la sua prima mostra fotografica alla Gallery 303, è stato assunto da Andy Warhol per lavorare a Interview Magazine. Grazie a un’assoluta padronanza del colore, a composizioni uniche e a narrazioni fantasiose, LaChapelle ha iniziato a espandere il genere della fotografia. Le sue opere di tableau, ritratti e nature morte hanno sfidato i canoni della fotografia tradizionale e il suo lavoro ha rapidamente guadagnato interesse a livello internazionale al punto che sulle pagine del New York Times già nel 1991 si leggeva che LaChapelle "influenzerà sicuramente il lavoro di una nuova generazione... nella stessa misura in cui Avedon è stato un pioniere di ciò che oggi è comune".

Nei decenni successivi LaChapelle è diventato uno dei fotografi più pubblicati al mondo, con una serie di libri di successo. Contemporaneamente, il suo lavoro si è esteso ai video musicali, ai film e ai progetti teatrali. Negli ultimi 30 anni, LaChapelle ha esposto in musei e gallerie di tutto il mondo, tra cui la National Gallery di Londra, il Musée d’Orsay di Parigi, il Groninger Museum (Paesi Bassi), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Palazzo Reale (Milano), la National Portrait Gallery (Washington), la Casa dei Tre Oci (Venezia), La Venaria Reale (Torino), il Mudec (Milano), Fotografiska (New York) e il Salone degli Incanti (Trieste). Di LaChapelle a Firenze, infine, si ricorda la bellissima personale che fu ospitata al Forte Belvedere nel 2008 e la partecipazione alla collettiva dedicata a ’L’enigma Pinocchio’ a Villa Bardini, tra il 2019 e il 2020.

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