L’omaggio al ’Calzolaio dei sogni’

Ieri la presentazione al Cinema Odeon del docufilm su Salvatore Ferragamo, del regista Luca Guadagnino

di Olga Mugnaini

"Ci sono volute tante voci per parlare di un solo uomo". Ma del resto Salvatore Ferragamo è personaggio così complesso, che il racconto non poteva altro che essere corale, e abbracciare tutti, dalla sua grande famiglia, alle star del cinema che hanno indossato le sue creature, alle maestranze che le hanno realizzate.

Luca Guadagnino ha spiegato così il suo docufilm "Salvatore-Il Calzolaio dei Sogni", accolto con entusiasmo alla 77° Mostra del Cinema di Venezia del 2020 (fuori concorso) e presentato ieri al Cinema Odeon di Firenze, città dove il genio della calzatura aveva deciso di vivere e di far crescere la sua maison e la sua straordinaria dinastia.

Non a caso il film si apre proprio con una riunione di famiglia, con Wanda Ferragamo moglie di Salvatore, colonna portante dell’azienda e della famiglia.

"Sono da sempre un ammiratore di Ferragamo - ha spiegato Guadagnino – La complessità della sua figura rispetto al proprio genio e alla storia italiana necessitavano di un lavoro ‘scientifico’, ma si aprivano anche molti varchi ad un racconto emotivo e affettuoso su quest’uomo così caparbio e determinato, che però non metteva mai in secondo piano i valori etici delle sue scelte di vita".

Il docufilm sulla storia umana, artistica e imprenditoriale del celebre ‘calzolaio delle dive, nome simbolo della moda italiana e mondiale, è basato sull’autobiografia "Il calzolaio dei sogni".

Con la voce narrante di Michael Stuhlbarg, è costruito con i commenti di colleghi come Manolo Blahnik e Christian Louboutin, gli interventi di critici e storici della moda, da Giusi Ferrè a Susy Menkes. Il documentario si avvale inoltre di immagini inedite e testimonianze che vedono protagonisti, tra gli altri, il regista Martin Scorsese e la costumista Deborah Nadoolman Landiscon. E poi, o forse soprattutto, le immagini con Wanda Ferragamo, le testimonianze di figli e nipoti.

"Questo docufilm ha il pregio di racconta una storia con autenticità, come è successa, una storia che abbiamo tutti molto a cuore – ha detto il figlio Leonardo Ferragamo, presidente della maison, nel corso della presentazione a Palazzo Vecchio, con l’assessore alla cultura Sacchi –. Oltre al grande esempio imprenditoriale, emergono valori importantissimi, che spero possano essere di ispirazione per le nuove generazioni, così come lo sono stati per la mia famiglia. Nel docufilm si capisce la capacità di individuare sempre nuove mete e nuovi sogni, man mano che venivano raggiunti".

Nell’arco dei 120 minuti della pellicola, si ripercorre l’avventura di Salvatore Ferragamo dall’infanzia a Bonito, dove furono realizzate le sue prime scarpe, al viaggio in America in cerca di fortuna, fino al successo a Hollywood e al ritorno in Italia.

"Firenze è stata in grado di accogliere grandi geni del presente, del passato, a prescindere dalla città di nascita – ha aggiunto Sacchi - ed è il caso della famiglia Ferragamo, che poi si è legata alla città di Firenze. Questa è una storia italiana unica".

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