
Lo sciopero dei corrieri fa il pienone
Alta la partecipazione allo sciopero, indetto ieri a livello regionale in adesione a quello nazionale proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, dei lavoratori e lavoratrici dell’intera filiera Sda Express Courier. In tanti, con bandiere e volantini, hanno partecipato anche al presidio Filt Cgil-Uiltrsporti organizzato ieri mattina davanti al Centro di meccanizzazione delle Poste in via Pasolini. A far scaturire l’agitazione la rottura della trattativa nazionale per i lavoratori Sda che andava avanti da due anni: "Il nodo – spiega Monia Rialti Filt Cgil regionale – è quello dell’internalizzazione di tutti gli appalti esterni affidati a facchini e driver, compresi anche quelli in affidamento alle Agenzie, che richiediamo da due anni per poter garantire un trattamento omogeneo, dal punto di vista economico ma non solo, a tutti i lavoratori dell’intera filiera e per non creare disparità di trattamento tra i lavoratori". Secondo i sindacati invece Sda, azienda del Gruppo Poste italiane, non vorrebbe negoziare per unificare i diversi trattamenti che esistono sul territorio nazionale. Altro motivo dello sciopero il mancato raggiungimento di un accordo sul premio di risultato, di almeno 1400 euro l’anno, che possa essere di riferimento per tutti i lavoratori degli appalti così come sulla quantificazione di un importo minimo per la trasferta omogeneo in tutta Italia e di un ticket restaurant di almeno 8 euro. Le condizioni, invece, sono molto differenti, per quanto riguarda gli appalti, per diverse regioni e contesti. Alla sede Sda di Campi Bisenzio, che è competente per l’intera area fiorentina, sono ad esempio circa 130 i corrieri impegnati per l’azienda di proprietà delle Poste, ci sono quattro fornitori e uno per il facchinaggio che operano attraverso un accordo compiuto nel dicembre scorso mentre i dipendenti effettivi di Sda sarebbero circa una trentina: "Da parte nostra – sottolinea Massimiliano Matranga Uiltrasporti Toscana – l’obiettivo è quello dell’internalizzazione di tutta la filiera anche per non avere lavoratori di serie A e di serie B. Dove il sindacato infatti è più forte infatti si riesce ad avere accordi migliori, dove è meno presente o manca le condizioni sono peggiori per gli appalti esterni. Quindi questo sciopero serve a dire no agli appalti volti allo sfruttamento dei lavoratori e a negare tutele e garanzie perché queste forme di lavoro non offrono un futuro certo e aprono alla precarizzazione".
Sandra Nistri