Livornese, la strada del pericolo pubblico

Incidenti a ripetizione, a rischiare sono soprattutto i pedoni e i ciclisti. Da anni si è in attesa che vengano realizzate vie alternative

di Lisa Ciardi

Tre persone investite in poche ore in via Livornese, a Lastra a Signa. È successo sabato sera, infiammando il dibattito sulla necessità di una viabilità alternativa alla trafficatissima arteria. Il primo sinistro, intorno alle 19 nella zona di Tripetetolo: due giovani, 33 e 31 anni, origini egiziane, sono stati investiti mentre attraversavano la strada. Sull’incidente sono in corso accertamenti da parte della polizia municipale, ma pare che i due stessero regolarmente camminando sulle strisce pedonali. Uno ha riportato ferite più lievi, ma l’altro è stato portato in ospedale in codice rosso dalla Pubblica assistenza di Signa. Meno di un’ora dopo, un secondo sinistro a qualche decina di metri, direzione Scandicci: un 15enne è stato urtato violentemente da un’auto, ancora una volta in prossimità delle strisce. Sul posto, per soccorrerlo, oltre alla Pubblica assistenza di Signa, i volontari e il medico della Misericordia di Lastra a Signa, mentre dei rilievi si sono occupati i carabinieri. I due episodi hanno riacceso dunque l’attenzione sulla pericolosità di via Livornese. Una strada che negli anni è stata migliorata con dissuasori, dossi e una maggiore illuminazione, ma che resta pericolosa per il traffico intenso. I veicoli passano, a volte anche a velocità sostenuta, proprio nel cuore del paese, dove è alta la presenza di pedoni, bici, monopattini, ma anche di incroci e interferenze. Non a caso da decenni si parla di realizzare una viabilità alternativa, e due sono al momento le opere attese: la grande variante del nuovo ponte sull’Arno (l’ex Bretella Stagno-Prato ora ripresentata con un nuovo tracciato) e una variantina a carattere più locale, che porti il traffico verso via di Sotto. Questa seconda opera (la sola delle due già avviata) ha però subito gravi rallentamenti: prima per alcuni problemi con le tubature del gas e poi per i rincari delle materie prime.

Nei giorni scorsi, per porre rimedio allo stallo, sono stati stanziati 500mila euro da risorse Fsc (il Fondo per lo sviluppo e la coesione) che serviranno a completare la rampa d’accesso al vecchio ponte e a costruire la rotonda che sostituirà il vicino incrocio. Per la variante più grande, con tanto di nuovo ponte sull’Arno, l’inizio dei lavori è previsto nel 2024 e la conclusione nel 2028. L’opera, finanziata con i Fondi di sviluppo e coesione per 49,9 milioni di euro, sarà lunga 2.750 metri di cui 900 in viadotto. Sperando che sia la volta buona per passare dalle parole ai fatti. E che le nuove infrastrutture possano finalmente diminuire non solo il traffico e i rallentamenti quotidiani, ma anche e soprattutto il numero di incidenti.

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