"Live in Firenze", tutti i temi sul tavolo. Le parole dei protagonisti

La due giorni organizzata a Firenze da SkyTg24. Da Renzi a Brunetta, da Letta a Orlando fino a Borrell: ecco cosa hanno detto

L'intervista a Letta (Ansa)

L'intervista a Letta (Ansa)

Firenze, 26 giugno 2021 - "Le sfide del presente": è dal Salone de’ Cinquecento di palazzo Vecchio che Skytg24 ha deciso di affrontare l’Italia post Covid e la sua ripartenza. Una due giorni zeppa di ospiti.

Letta

Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha spaziato a tutto tondo. Ecco i temi toccati.

Ddl Zan. "Risponderò al messaggio di Salvini, non mi sottraggo al confronto. Finora la Lega ha tenuto comportamenti finalizzati all'affossamento e alla cancellazione del DDL Zan. Per questo ho detto 'andiamo in Parlamento', perché quello è il luogo del dialogo e della responsabilità".

Il Governo. "La posizione del Pd è che per il bene del governo che sta lavorando bene. La priorità è che questo governo duri due anni per recuperare la situazione abnorme degli ultimi 10 anni in cui abbiamo avuto 7 governi: una democrazia malata. A livello europeo questo governo è visto come fattore di credibiliità. C'è bisogno di stabilità politica, questo governo sta lavorando bene. Dobbiamo spendere bene e rapidamente i soldi dell'Europa e far sì che si trasformino in posti di lavoro per i giovani e opportunità per le imprese".

Zaki. "Una vicenda drammatica e delicatissima. Voglio mandare un messaggio forte di solidarietà a Patrick Zaki e bisogna che sia completato rapidamente l'iter per la concessione della cittadinanza al giovane ricercatore".

Lavoro. "Giusta l'esigenza di far ripartire l'economia ma altrettanto giusta quella di tutelare i lavoratori e i loro diritti. Oggi è una giornata importante e complessa per il mondo del lavoro. I sindacati sono nelle piazze italiane e noi siamo molto attenti alle questioni del lavoro e alla richiesta molto forte di attenzione a questo passaggio con la fine del blocco dei licenziamenti. La nostra proposta è di un approccio selettivo su questo tema. Ci sono settori in cui è importante che la protezione rimanga, come quello del tessile e penso alle crisi industriali in corso. Ci sono altri settori in cui non avrebbe senso continuare con il blocco dei licenziamenti e penso all'edilizia dove, grazie all'ecobonus, le cose vanno bene. Dobbiamo dare risposte, ascoltare i lavoratori e fare evolvere la situazione rispetto al tema dei troppi licenziamenti".

Italia-Austria. "Stasera mi aspetto di vedere una bella partita, faremo tutti il tifo. Inginocchiati sì o no? Tutti sanno come la penso al riguardo ma esiste la libertà. Vedremo stasera quale sarà la scelta dei nostri giocatori".

Ambiente

"La transizione ecologica è necessaria. I problemi dell'ambiente sono strettamente collegati e a breve si rifletteranno su quello della salute", ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Sui temi ambientali gli ha fatto eco l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace: "Le aziende hanno una responsabilità e un ruolo importante a livello climatico. E' fondamentale che le aziende dicano la verità su quello che possono fare oggi e che forse potranno fare tra 10, 20 o 30 anni e su cui ancora non hanno il controllo. Possono decidere da che parte stare e non tornare indietro. Bisogna dare l'esempio: vogliamo decarbonizzare? Facciamolo prima noi e poi andiamo a predicare perché gli altri lo facciano. Senza fiducia o impegni misurabili non è attribuibile o riconoscibile nemmeno la leadership". e ha aggiunto: "Non c'è ancora un accordo globale sul prezzo del carbonio. Manca un meccanismo che stabilisca il costo per governi e aziende per emettere carbonio. E' un tassello importantissimo e la prima cosa da fare sarebbe trovare un accordo sul prezzo del carbonio a livello globale".

Autostrade

"Non ci possono essere alibi di fronte a una tragedia così immane. Proprio da questo siamo partiti per rivedere profondamente i nostri processi, i nostri manager, l'organizzazione delle attività di manutenzione e di investimenti". Ad affermarlo in una nota è l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi, in merito al crollo del Ponte Morandi. "E' stata anche una grande opportunità di immaginare la nostra azienda in una prospettiva di medio e lungo termine. Come deve essere la gestione delle infrastrutture. Non possiamo pensare oggi di fare pianificazione di breve termine ma dobbiamo immaginare che cosa succederà e come queste infrastrutture verranno gestite dalle nuove generazioni", sottolinea Tomasi.

Brunetta

Molto atteso il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Renato Brunetta. "Voglio dire grazie a Figliuolo, a Speranza e al governo precedente abbiamo superato una situazione non facile. Grazie anche alla Merkel per la sua visione e agli italiani che ci hanno dato fiducia. L'Italia sta cambiando nella considerazione internazionale. Questa è la fase della credibilità: il fatto di aver promosso il piano con tutte A ci fa apparire agli occhi dei mercati e del resto del mondo un paese credibile. In economia la credibilità è essenziale". A seguire, l'endorsement a Draghi: "Sono convinto che un modello francese di fatto senza cambiare Costituzione con Draghi alla presidenza della Repubblica darebbe credibilità aggiuntiva al paese con una situazione politica interna, legata alla dialettica elettorale, normale. Il Next Generation You riguarda questo governo ma anche il prossimo quindi un presidente che ha avviato il processo e continua a seguirlo sarebbe una scelta intelligente".

Sul fronte economico, Brunetta intravede un vero e proprio boom: "Occorre intelligenza. Il blocco dei licenziamenti è stata cosa buona e giusta durante la pandemia ma non in un'economia di mercato. Ora siamo nella fase della transizione dobbiamo tutelare i lavoratori ma anche dare spazio alla crescita. Questo si fa con un grande patto come quello di Ciampi che mette insieme prospettive, garanzie e crescita. Le risorse ci sono, sarebbe una follia in una prospettiva di questo genere avere conflitto. Io per quel che riguarda il lavoro pubblico questo accordo per l'innovazione e la coesione l'ho già fatto. Questo è il momento di un grande accordo, il ministro Orlando e Draghi lo sanno benissimo. Siamo al boom economico e occupazionale, al netto di alcuni settori che erano in crisi gia' prima della pandemia. Ci troviamo in una fase di boom e rimbalzo economico: cresciamo verso il 5% ma anche verso il 6%. La produzione industriale ha superato i livelli di pre-pandemia, una crescita doppia rispetto alla media europea".

Orlando

"Quella del lavoro è una sfida che deve essere vinta e dobbiamo vincere. Non mancano le difficoltà, è utile una discussione su come implementare gli strumenti già disponibili come i contratti di solidarietà e quelli di espansione e gli sgravi che riguardano le aziende del commercio e del turismo. Quanti piu' strumenti si costruiscono anche alla luce dei rapporti e delle posizioni che si sono determinate della maggioranza quanto più è un segnale positivo. L'ascolto è fondamentale, in questa fase va rafforzato il dialogo sociale e prestare l'orecchio alle richieste dei sindacati è importantissimo". Così il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. E sul Ddl Zan: "Va approvato così com'è. Naturalmente bisogna ascoltare tutti, bisogna confrontarsi, se c'è un elemento di riflessione che va introdotto bisogno dialogare con chi pone il problema ma quella misura va difesa". E riguardo alla crisi del Movimento 5 Stelle: "La crisi M5s non è auspicabile per nessuno, mi auguro che si risolva positivamente. In tutti casi questo pone una sfida immediata anche per il Pd, perché se il M5s dovesse entrare in crisi, e io non me lo auguro, questo determinerebbe un cambiamento negli equilibri nella maggioranza".

Borrell

"Il sistema politico turco è più autoritario del nostro ma Erdogan è lì perché ha vinto le elezioni". E' quanto ha spiegato l'Alto Rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell commentando le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi che, qualche tempo fa, ha definito il presidente turco "un dittatore". "Erdogan ha vinto elezioni che consideriamo libere e corrette. Poi possiamo criticare alcuni aspetti del suo sistema politico, ma nel mio ruolo non posso permettermi di screditare le persone con cui devo parlare. E certamente Erdogan ha vinto le elezioni", ha insistito il capo della diplomazia europea. "Ci sono molte persone che meriterebbero l'appellativo di dittatore più di Erdogan, ma noi non li chiamiamo così, ma "non in Europa" perché "tutti i Paesi europei hanno sistemi democratici", ha aggiunto Borrell.

"Fornire aiuti alla Turchia, così come al Libano e alla Giordania, per gestire migliaia di profughi presenti nei rispettivi territori, è una cosa giusta da fare - ha aggiunto - I soldi non vanno alla Turchia ma a coloro che non chiamerei migranti ma profughi. Gli spagnoli che scapparono per la vittoria di Franco erano persone che scappavano da una guerra, erano profughi", ha ricordato Borrell. "Ora abbiamo 3 milioni e mezzo di profughi in Turchia: potete immaginare 3,5 milioni di profughi in Italia o Spagna? Quindi è logico che che dobbiamo aiutare la Turchia a sostenere questo peso. Bisogna aver cura di questa gente, dare loro alloggi, scuole, assistenza sanitaria", ha concluso il diplomatico europeo per poi parlare di Usa: "Con l'uscita di Donald Trump e l'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca certamente c'è stato un enorme cambiamento nei rapporti tra gli Stati Uniti e l'Unione europea. Sembra quasi di parlare con due persone che, non dico che arrivano da due pianeti diversi, ma quasi. Persone che hanno un approccio completamente differente nei confronti dell'Europa, una volontà differente di condividere gli sforzi per risolvere i problem i del mondo", ha insistito. A questo proposito il diplomatico europeo ha citato l'accordo nucleare iraniano. "Trump ha abbandonato l'accordo. Noi abbiamo provato e siamo riusciti a mantenere l'intesa. Poi è arrivato Biden e ha detto: 'Voglio tornare a fare l'accordo'", ha spiegato.

E infine spazio anche alla politica italiana: "Draghi certamente è una persona con grande esperienza nelle questioni europee" e "sono sicuro che l'Italia avrà un ruolo importante grazie al prestigio che ha Draghi". "Ma l'Italia aveva un ruolo importante anche prima. Il Recovery Fund sarebbe stato impossibile senza la posizione molto dura e salda presa dal passato primo ministro italiano (Giuseppe Conte, ndr) e da quello spagnolo Pedro Sanchez", ha concluso Borrell.

Renzi

"Io penso che il tema dei diritti civili sia molto importante. La legge contro l'omofobia è necessaria. Il mio appello è che tutti insieme si possa trovare sui diritti le ragioni che uniscono e non che dividono. Gli uomini di buona volontà un accordo lo possono trovare in qualsiasi momento", ha detto Matteo Renzi, che poi ha proseguito: "Non sono così pessimista. Non vedo bombe sociali. Dobbiamo stare attenti ed essere prudenti. Ma sono certo che una volta finita la pandemia, la ripresa sarà 'a molla' e quindi non ci saranno bombe sociali", aggiunge il leader di Italia Viva.

Massimo Bottura

«Oggi che siamo ripartiti credo che chi ha investito nel capitale umano ha investito nel futuro. I miei ristoranti sono ripartiti esattamente coi volumi che avevamo pre-chiusura, mentre chi era in difficoltà ora lo è maggiormente». È un fiume in piena Massimo Bottura, chef e imprenditore di Modena. «La lezione della pandemia per cibo e arte. »Sono un uomo nel cui futuro - ha detto ancora Bottura - c'è sempre nel futuro, non posso navigare a vista. Il cibo della pandemia l'ho già buttato alle spalle, conta quello stiamo costruendo. Il lockdown ci ha regalato tempo, per noi stessi, per stare in famiglia e per riflettere e noi abbiamo il dovere di immaginare progetto e sognare per affrontare la crisi a 360 gradi. E dei cento piatti immaginati nel lockdown, una decina entrano nel nuovo menu, mentre abbiamo aperto il ristorante con Ferrari, e tra 20 giorni apriremo a Tokyo con Gucci«.

"I turisti stranieri sono tornati, concordano Bottura e il direttore degli Uffizi ma non possiamo più avere sovra-turismo ma spargere i flussi nel territorio. Da qui il programma »La terra degli Uffizi« per promuovere una comunicazione unificata artistica, paesaggistica e enogastronomica, facendo uscire dai depositi dei musei opere d'arte per farle tornare nei luoghi diffusi dove c'è produzione agroalimentare e buona cucina. Tra i buoni lasciti della pandemia, secondo il direttore della Galleria degli Uffizi, il tempo ritrovato: »ora la gente si prende tempo, prima agli Uffizi venivano i velocisti in visita per 30 minuti. Ora i visitatori si fermano per tre, quattro ore, fanno sosta in caffetteria, e poi continuano a immergersi nell'arte. Bisogna far così agli Uffizi, e non un selfie e via«. Per Bottura »guardare un campo di grano vicino a un roseto rosso passione ti fa sembrare di essere in Paradiso. E Modena è campagna, auto veloci e cibo lento. Noi siamo piccole botteghe rinascimentali dove facciamo cultura e siamo ambasciatori della nostra agricoltura« ha concluso. 

 

 

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