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Lineapiù, settore filati in affanno. Procedura per 30 licenziamenti

L'estate si preannuncia calda per la Lineapiù di Campi, con una procedura di licenziamento collettivo per 30 dipendenti su 130. Sindacati e azienda avviano trattative per trovare soluzioni, in un settore tessile colpito dalla crisi.

Lineapiù, settore filati in affanno. Procedura per 30 licenziamenti

Si preannuncia rovente l’estate della Lineapiù di Campi, azienda in cui, alla fine di maggio, la direzione ha aperto una procedura di licen ziamento collettivo, riguardante 30 lavoratori sui 130 assunti. Una crisi importante per quella che è l’azienda leader mondiale nei filati per maglieria e che ha presentato un intervento di riduzione del personale. Ma i dipendenti non intendono certo arrendersi: già previste alcune assemblee e un tavolo delle trattative fra azienda e organizzazioni sindacali confederali Cgil-Cisl-Uil. La legge 223 del 1991 consente infatti alle parti di aprire un periodo di confronto - 75 giorni con possibili proroghe - già avviato, in cui i sindacati hanno già chiaro che cosa chiedere per i lavoratori. "Il problema c’è e va affrontato nel migliore dei modi – spiega Juri Meneghetti, segretario Filctem Cgil Prato Pistoia – e per questo stiamo invocando gli ammortizzatori sociali prima di arrivare ai licenziamenti veri e propri. In particolare chiediamo cassa integrazione straordinaria oppure l’applicazione della solidarietà".

Una decisione, quella di apri re la procedura di licenziamento per 30 persone, che sarebbe motivata dalla complicata situazione e dalla crisi che attanaglia il mondo del tessile e della moda, arrivando a intaccare anche il settore del lusso. "Siamo nella fase iniziale della trattativa - aggiunge Qamil Zejnati della Uiltec - e il nostro obiettivo sarà il ricorso agli ammortizzatori. Il distretto ha avuto un 58%-60% di riduzione personale da quando è iniziata la crisi e come sindacati in questi anni siamo riusciti a gestire tali criticità mettendo a punto un metodo per arginarle usando proprio gli ammortizzatori sociali e nella speranza che la situazione generale possa tranquillizzarsi". Pier Francesco Nesti