
FIRENZE
Spaccate, la striscia di furti e danni continua. Però, gli autori non sono poi così ignoti, visto che per la vetrina della pasticceria Robiglio di viale Spartaco Lavagnini, andata in frantumi nella notte fra lunedì e ieri, è stato denunciato ancora una volta il marocchino Aziz: si tratta del soggetto di 34 anni già arrestato due volte negli ultimi giorni per altrettanti colpi analoghi. Sarebbe dovuto stare lontano da Firenze, cioè sottostare all’obbligo di dimora nella provincia di Prato, ma non ha evidentemente obbedito alla disposizione del giudice: probabilmente non ha neanche mai abbandonato la zona delle Cascine, dove staziona di giorno e da dove si muove di notte in cerca di qualche soldo. Stavolta, però, i poliziotti non hanno potuto far altro che denunciarlo, essendo trascorso il tempo per l’applicazione della flagranza. Le volanti della questura sono state avvertite, intorno alle due, da un passante che aveva assistito al tentativo di entrare nel locale da parte di un soggetto. Il quale, dopo non essere riuscito a completare la spaccata della vetrina, si stava allontanando a bordo di una bicicletta. I poliziotti lo hanno intercettato in piazza della Libertà e lo hanno fermato. Non sono serviti neanche i documenti per capire che si trattava ancora una volta di lui.
Le indagini, ora, cercheranno di stabilire se prima di essere visto in viale Lavagnini, fosse già entrato in azione. Del resto, nella stessa nottata, è stata spaccata la vetrina antiproiettile di un altro noto bar-pasticceria, il Gran Caffè San Marco nell’omonima piazza del centro. Si tratta della sesta volta che il locale di Gualserio Zamperini riceve questa sgradita visita. "Bisogna fare qualcosa, questa città è allo sbando. Ora abbiamo paura", dice Zamperini. Quando il balordo ha tirato contro la vetrata la grata di un tombino, dentro c’era un addetto che stava facendo le pulizie. Grazie a lui, sono stati limitati i danni, anche se, come triste consetuedine di questa ondata che sta funestando gli esercizi commerciali, è rimasta da riparare la vetrina. Stessa sorte per il titolare del negozio “Il Nirvana“ di via Chiara, in San Lorenzo. Che l’altra mattina, al momento della riapertura, si è reso conto che nelle ore precedenti, aprendosi un varco con un tombino, qualcuno era entrato nell’attività e aveva asportato il fondo cassa, circa 350 euro.
ste.bro.
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