L’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, nel giugno del 2017 sospese le pubblicazioni. Una vicenda tormentata, che intreccia storie personali e il racconto di intere generazionali. E che ora diventa uno spettacolo teatrale, tratto dal libro di Francesca De Sanctis, “Una storia al contrario. “Hanno ucciso l’Unità”, che va in scena per il Teatro delle Donne stasera e domani alle 20,30 al Teatro Goldoni nell’ambito di Avamposti TeatroFestival. In scena Elena Arvigo (foto), protagonista, curatrice e regista del progetto con Monica Santoro e Ciro Masella alla regia.
È il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine bianche. E’ il penultimo numero, il giorno dopo in copertina si legge “L’Unità è viva”: è un messaggio di speranza che serve soprattutto a loro, agli ottanta lavoratori che con la fine dell’estate assistono al tramonto dei loro sogni. A novant’anni dalla nascita il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e giornalisti e poligrafici perdono il lavoro. Tra di loro c’è anche Francesca, incinta di quattro mesi e già madre di una bimba di cinque anni. Un anno dopo il giornale riapre e lei è riassunta, ma durerà poco; a giugno del 2017 L’Unità sparisce ancora dalle edicole. Francesca si ritrova in cassa integrazione. Il suo è il percorso al contrario di un’intera generazione, quella di chi a 25 anni ha già firmato un contratto a tempo indeterminato e a 40 si trova con collaborazioni saltuarie e malpagate. Francesca ripensa a tante cose: a suo padre scomparso, ai suoi primi anni a L’unità, ai viaggi e le interviste. Se non fosse che il suo corpo non regge lo stress. Si ribella e una malattia rara le rende difficile tenersi a galla.
O.Mu.