REDAZIONE FIRENZE

Le parole contano Non bastano le leggi

Per combattere l’omofobia non bastano leggi speciali, conta anche il linguaggio che ognuno di noi utilizza. Capita spesso di udire parole come: "frocio" o "finocchio"., a cui viene data un’accezione peggiorativa e che vengono utilizzate come insulto contro qualcuno, anche a prescindere dal suo orientamento sessuale. Abbiamo realizzato una breve inchiesta sottoponendo a 37 ragazzie di prima, seconda e terza media un questionario anonimo sull’omofobia. Abbiamo constatato che la maggior parte conosce il significato della parola omofobia, il 70% ritiene che l’omosessualità non sia sbagliata mentre il 30% non si pronuncia. I pareri sono contrastanti per quanto riguarda una legge più severa sul reato di omofobia: 38% favorevole, 38% contrari, 24% non sa. La maggioranza concorda però sul fatto che gli omosessuali dovrebbero avere più diritti. Abbiamo chiesto se fosse loro capitato di sentire o utilizzare offese omofobe. Il 57% degli intervistati sostiene di non utilizzare mai queste parole, il 43% ammette di farne uso. Il 95%, invece, dichiara di udire spesso, o aver udito, parole offensive contro gli omosessuali. La questione è molto complessa. Il linguaggio trasmette messaggi importanti anche inconsapevolmente. Bisogna stare attenti all’utilizzo di queste espressioni, è inaccettabile che possa essere considerata un’offesa il fatto che una persona sia innamorata di un’altra dello stesso sesso.