GIOVANNI
Cronaca

Le memorie senza tormenti di Bisagno

Giovanni

Pallanti

Tommaso Bisagno nacque il 5 aprile 1935 ed è morto il 18 gennaio 2014. Sindaco di Signa, consigliere regionale, segretario toscano della Dc nel 1992, più volte deputato al Parlamento e sottosegretario di Stato alla Difesa. Recentemente sono state pubblicate le sue memorie, , a cura di Pierandrea Vanni (edizioni Medicea). Le memorie di Bisagno sono chiare, lineari e prive di angosce e tormenti. Come era nel suo carattere di uomo politico, predisposto ad aiutare tutti quelli che si rivolgevano a lui senza fare distinzioni di appartenenza, con una serenità e una determinazione ammirevole.

Eletto sindaco di Signa, a sorpresa, nel 1990, fu uno dei pochissimi democristiani a vincere le elezioni in un Comune della provincia di Firenze, dove i comunisti erano molto forti. Consigliere regionale nel 1970, poi rieletto nel ‘75, diventò deputato nel 1979, rimase a Montecitorio fino al 1992. Si distingueva tra i parlamentari scudocrociati fiorentini per una capacità organizzativa straordinaria ma, al contempo, aveva una calma olimpica, mentre altri erano divorati dalla paura di non essere rieletti.

Orfano di padre, con una famiglia numerosa era riuscito a laurearsi in chimica e fu per un certo periodo assistente all’università di Firenze. Nel 1969 conobbe a Firenze Giulio Andreotti, allora presidente del gruppo dei deputati Dc a Montecitorio. Fu amore a prima vista, e per tutta la sua vita politica Bisagno si schierò con il delfino di De Gasperi, diventando anche il punto di riferimento organizzativo degli andreottiani in Toscana e, a livello nazionale per un lungo periodo, con Franco Evangelisti.

Bisagno era un uomo buono, mite e profondamente cristiano. Oggi, nel panorama politico fiorentino e toscano, parlamentari nati nelle sezioni di un partito e che hanno fatto tutta la trafila istituzionale, dal consiglio comunale al governo della Repubblica, non ci sono più. E se ne vedono le conseguenze. Purtroppo.