CAMPI
Cronaca

L’alluvione colpa di un tunnel segreto: "Il disastro di Campi parte da qui"

Si trova all’altezza di villa Montalvo e corre sotto il torrente Marina: la scoperta dei tecnici della Regione "La sua presenza non è registrata: il cedimento di muro e argini è legata probabilmente a questo canale".

L’alluvione colpa di un tunnel segreto: "Il disastro di Campi parte da qui"

L’alluvione colpa di un tunnel segreto: "Il disastro di Campi parte da qui"

di Pier Francesco Nesti

Un tunnel alto almeno un metro e mezzo e profondo diversi metri rispetto alla superficie del terreno. È una scoperta clamorosa quella fatta dai tecnici della Regione e del Genio civile che si stanno occupando dei lavori di messa in sicurezza idraulica del muro di contenimento della Marina, a ridosso di Villa Montalvo. Già perché la presenza di questo tunnel, tuttora pieno d’acqua, potrebbe essere una delle cause – se non quella principale – del cedimento del muro stesso, nel novembre scorso, che di fatto ha riversato sul territorio campigiano oltre due milioni di metri cubi d’acqua. Una scoperta certificata ieri mattina quando c’è stato un sopralluogo a Villa Montalvo e che ha visto presenti, oltre alla stessa Regione, con l’assessore alla Protezione civile, Monia Monni, la Soprintendenza Abap di Firenze, Pistoia e Prato, il Genio civile e la Protezione civile regionale. Tutto è nato, più o meno un mese fa, da un ‘gorgoglio’ d’acqua che fuoriusciva dal terreno e che ha subito insospettito chi era sul posto.

Da lì è partita un’opera di scavo che ha portato alla luce il tunnel, completamente interrato, che "magari – è stato spiegato – non è neanche un caso isolato". Un tunnel che ha una connessione diretta con la Marina (una anche con il pozzo presente nel giardino della villa) e che è stato definito, dal punto di vista tecnico, come ‘posto antico’. Non una scoperta di rilevanza archeologica, ma che comunque affonda le proprie radici nella storia della villa. Con un’altra questione da derimere, quella della sua lunghezza: il tunnel, infatti, è tuttora pieno d’acqua e non consente certo di essere esplorato. Ma quanto emerso durante il sopralluogo potrebbe interrompersi pochi metri dopo lo scavo così come potrebbe estendersi sotto i terreni posti di fronte alla villa.

Quello che tuttavia sembra probabile è che nei giorni della piena, quando era ricolmo d’acqua e con la potenza che il torrente Marina aveva in quei giorni, abbia contribuito a far cedere il terreno sotto il muro che fa da argine facendolo di fatto crollare. Difficile ipotizzare o fare delle valutazioni sul fatto che in passato possa essere stato utilizzato come via di fuga (la villa infatti era costituita originariamente da un palagio fortificato, realizzato all’inizio del XIV secolo e ha conosciuto nel corso dei secoli numerosi passaggi di proprietà); più probabile che sia stato a suo tempo approntato come canalizzazione per la fuoriuscita degli scarichi della villa o per irrigare i terreni.

Quello che è certo è che nessuno ne era a conoscenza dell’esistenza: "Faremo i necessari approfondimenti – ha detto l’assessore Monni – per capire l’origine del tunnel, ma almeno apparentemente sembra molto probabile che la presenza di questo manufatto possa essere stata l’origine del disastro di novembre. Un’opera, ci tengo a ribadirlo, di cui non c’era alcuna traccia nell’archivio e nei documenti relativi alla storia della villa". Proseguono intanto i lavori di ripristino della sicurezza idraulica "una serie di interventi invasivi" li ha definiti l’assessore Monni, e confermati di recente anche dal sindaco , Andrea Tagliaferri: "Cinque milioni il costo stimato per i lavori a Villa Montalvo che vanno a sommarsi agli altri soldi stanziati dalla Regione e in piccola parte dal Comune. Lavori che si intensificheranno nei mesi estivi e che sono necessari per mettere in sicurezza tutta l’area e il territorio campigiano: si tratta di un nuovo muro in cemento armato che dalla villa arriva al punto in cui c’è stata la rottura del muro mentre da lì fino alla confluenza con il torrente Garille verrà realizzato un vero e proprio argine a ridosso del muro esistente".