di Manuela Plastina
I cittadini di Vallina si sentono presi in giro: da anni c’è la prospettiva della realizzazione del nuovo attraversamento viario tra la loro frazione in Comune di Bagno a Ripoli e Compiobbi, sul fronte fiesolano. Un doppio ponte (uno per senso di marcia) di cui si parla da decenni e che ha già ottenuto anche i finanziamenti necessari. Eppure il progetto è ancora fermo, col rischio di perdere per decorrenza dei termini di contratto anche i fondi già ottenuto per l’infrastruttura.
Nel 2005 un team internazionale di architetti, ingegneri e paesaggisti vinse la gara indetta da Anas per la progettazione del nuovo attraversamento dell’Arno nel punto più stretto del letto: ci vorranno 31 mesi per realizzarlo dalla consegna dei lavori. Il progetto, dal valore complessivo di 55 milioni di euro già finanziati da Anas e dal Governo, prevede anche tre rotatorie. I ricorsi (tutti bocciati), hanno fatto slittare di anno in anno la gara di appalto e il conseguente avvio del cantiere. Fino ad arenarsi non si sa bene dove. Eppure l’opera è giudicata strategica per tutto l’asse viario che unisce Firenze con la Valdisieve, il Mugello, il Casentino e il Valdarno perché dirotta il traffico un po’ di qua e un po’ di là dal fiume, togliendo dallo stretto abitato di Vallina il grosso della viabilità, calcolata nei momenti di maggior afflusso in 7500 mezzi l’ora. "Ma ancora è tutto fermo – sottolinea Elena -. Pare si stia attendendo l’ennesimo parere della soprintendenza. E noi aspettiamo, in una frazione che dovrebbe essere strategica per il territorio e che invece è abbandonata a se stessa".
I marciapiedi non sono adeguati. "Ogni giorno rischiamo la vita per colpa delle auto che passano a tutta velocità. Non abbiamo neanche un luogo dove andare a fare due passi. Ci sono persone chiuse in casa per paura di uscire dal proprio portone ed essere falciate da auto e camion. Anche fare manovra da garage o parcheggi privati è un terno al lotto con la vita". Da poco è stato messo un rilevatore di infrazioni semaforiche, "ma invece che nell’incrocio della strettoia, dove ci sono incidenti di continuo, lo hanno messo più in là dove è inutile". Agli striscioni per strada, si sono affiancati teli bianchi appesi alle lenzuola, "pronti a riportare le tante cose di cui lamentarsi in questa frazione in cui non c’è più niente. Ora vogliamo risposte concrete dall’amministrazione di oggi e di domani. Perché siamo stati dimenticati dal Comune e dagli altri enti?"