EMILIO CASALINI*
Cronaca

La sindrome di Stendhal Il potere della bellezza

La trasmissione di Rai 3 parte da Firenze per raccontare la funzione dell’arte

di Emilio Casalini*

Quando la “bellezza” ti lascia senza parole, ti toglie il fiato, batte forte il cuore, tremano le gambe, ti senti vacillare. Ma cosa ci succede? Sono sensazioni che in alcuni momenti della nostra vita abbiamo provato magari davanti ad un quadro, una musica o un tramonto strepitoso. Sensazioni che il grande scrittore francese Marie-Henri Beyle, noto come Stendhal, descrisse nel suo viaggio in Italia, nel 1817, arrivando proprio a Firenze: "Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere." Era nata la

"Sindrome di Stendhal", ossia quel momento in cui la bellezza di un’opera d’arte diventa eccessiva, non riesci più a gestirla e l’emozione ti sovrasta.

È bello immaginare che lo scrittore francese non si sia sentito sopraffatto dall’emozione solo per ciò che aveva visto nella basilica di Santa Croce ma che quel momento di stordimento sia figlio di un continuo accumularsi di emozioni nel vagare tra statue, piazze, chiese, palazzi e ponti di Firenze, di quella sequenza di botteghe con oggetti, odori, suoni, colori che avevano saturato i sensi dello scrittore fin dal suo arrivo nella città toscana. Generazione Bellezza parte proprio da Firenze per entrare in un universo delicato e ancora poco conosciuto nel rapporto tra il potere dell’arte e le nostre emozioni.

Enzo Grossi, docente di Cultura e Salute presso la facoltà di medicina di Torino e di Lugano ha verificato come la permanenza di fronte ai meravigliosi affreschi della cupola nella Basilica di Vicoforte, in provincia di Cuneo, facesse crollare il livello di cortisolo nell’organismo dei visitatori. Il cortisolo, conosciuto come l’ormone dello stress, è una sostanza che ci aiuta a sopravvivere con i folli ritmi contemporanei, ma chiede un prezzo da pagare, rovinando le nostre difese immunitarie e aprendo la strada a numerose patologie. Un ormone killer che, quando siamo avvolti di bellezza, viene abbattuto dall’ossitocina, l’ormone dell’amicizia in una battaglia tra ghiandole e ormoni, dentro il nostro organismo.

Ecco allora la bellezza di un Duomo che appare improvvisamente, appena girato l’angolo di una strada, esplode dentro facendoci battere il cuore e strabuzzare gli occhi. E, se fossimo nel Regno Unito, la visita ad un museo come gli Uffizi potrebbe essere prescritta come una terapia al posto di molti ansiolitici.

Si chiama "art on prescription" e significa che, a pazienti affetti da stress, depressione o malattie neurodegenerative, i medici inglesi prescrivono dosi massicce di teatro, concerti, passeggiate nella natura o nei musei. E ci credono talmente tanto che il Ministero della Salute sta assumendo dei link worker ossia persone che possano connettere il mondo delle arti e della cultura con quello della medicina e delle cure. Per ottimizzare il potenziale di bellezza che esiste già

sui territori. E allora Firenze, la Toscana, l’Italia con i suoi mille angoli di unicità, di bellezza intesa nel più ampio senso del termine, può essere il luogo migliore del mondo dove “avere cura” di noi stessi.

* Autore e conduttore di Generazione Bellezza