
La prima semifinale. Gli Azzurri a valanga. La sfortuna decima i Verdi
E’ la partita firmata dai figli e nipoti d’arte: Mattia Serra e Davide Ceccherelli, stella - in tutti i sensi - di Santa Croce, trascinano gli Azzurri in finale. Ne fanno le spese i Verdi, ma il risultato (14 cacce a 5) non rispecchia fedelmente l’andamento di una gara in cui San Giovanni ha fatto vedere molte cose interessanti. Però la vittoria è netta. Indiscutibile. Meritata.
Sul sabbione di Santa Croce si è vista una compagine “di casa“ in un forma che deve far preoccupare parecchio il prossimo avversario, che sia Santa Maria Novella campioni in carica, o Santo Spirito. Però anche la sorte ha voluto dire la sua, in un momento particolarissimo del confronto: dopo tredici minuti di gioco i Verdi avevano appena acciuffato gli Azzurri (per la seconda volta, 2-2), ma l’autore di una trionfale galoppata finita in caccia, Michele ’Mike’ De Lucia, si è infortunato proprio mentre portava a segno uno dei gesti tecnici e atletici migliori di questa prima semifinale 2024.
L’ermellino verde è dovuto uscire in barella. E la sua assenza ha scombinato i piani di capitan Sasha Ciacchi. Con l’uomo in meno, fronteggiare la corazzata è diventata dura. Durissima. Impossibile.
Minuto dopo minuto, mentre la fatica mordeva i polpacci e annebbiava la mente, Santa Croce ha messo al sicuro il risultato.
Davanti ai magnifici messeri Gabriele Ceccherelli detto Zena e Gianluca Lapi, due bandiere dei Colori in campo ieri, il presidente del Calcio Storico Michele Pierguidi, e i candidati Funaro e Schmidt, si è vista una partita sostanzialmente corretta - l’abbraccio finale tra i calcianti ne è la riprova - ma non sono mancate le frizioni. Come quella che, qualche minuto prima della metà della gara, ha portato all’espulsione dell’alfiere verde Pagliazzi e del capitano azzurro Rigucci.
Ma ha vinto il gioco, duro, certo, ma senza troppi tatticismi. Anzi, l’avvio è subito fulminante, in barba alle lunghe fasi di studio che è capito spesso di vedere. Dopo due minuti e mezzo è subito caccia - la prima firmata Ceccherelli - ma Prezioso è lesto a rispondere.
Al 9’, Santa Croce si riporta avanti ma quattro minuti dopo è di nuovo parità. Parità nelle cacce ma non, come detto, nei 27 in campo. De Lucia segna e urla, ma non di gioia: una gamba ha ceduto e la sua partita finisce.
Santa Croce coglie l’occasione al volo e si riporta avanti. Vantaggio che s’arrotonda di mezza caccia quando Birghillotti tenta la soluzione da lontano ma alza troppo la mira. Altre due cacce di Santa Croce ampliano il margine, poi Birghillotti, tra i più anziani in campo, si prende la rivincita siglando il 5 e mezzo a 3. Ma pochi secondi dopo, i Verdi perdono un altro elemento per infortunio e a quel punto agli Azzurri non resta che amministrare e pungere ogni qual volta che l’occasione si presenta, con navigato cinismo. Mattatore del match Ceccherelli, nipote del ’magnifico’ di oggi Zena, e Serra, figlio del calciante (ovviamente azzurro) Salvatore. Solita affidabilità per De Castro e Bologna. Tra i Verdi, si distingue Prezioso.
Oggi di nuovo in campo, sempre alle ore 18: Santa Maria Novella difende il suo titolo contro Santo Spirito. Gioca la Fiorentina alla stessa ora, ma stavolta c’è seriamente il rischio che, per una volta, la pancia della città scelga un colore diverso dal Viola.